Era il 7 gennaio del 1959, quando GIACOMO ABBRIANO E SANTA FORMICA si sono sposati. 63 anni, sono veramente tanti, ma non abbastanza per una coppia affiatatissima e ammirevole. Nella Milazzo di allora passò forse inosservato il matrimonio di quei due ragazzi, 19 anni lui e 17 lei; erano in tanti ad affrontare il difficile percorso del matrimonio, alla vigilia di quegli anni 60 che avrebbero rappresentato un decennio di serenità e di innovazioni. Da una settimana si era concluso il Festival di Sanremo, e le case dei pochi possessori di un televisore si erano svuotate come d’incanto del numeroso pubblico fatto di parenti, amici, vicini e chi più ne ha, più ne metta! Ancora oggi sono tanti a ricordare le sedie portate per prendere posto davanti a quello scatolone che diffondeva immagini in bianco e nero, mentre si stava in religioso silenzio per meglio memorizzare le canzoni. Le attenzioni erano tutte per il vincitore, Domenico Modugno, che aveva confermato la vittoria strepitosa dell’anno precedente con la sua CIAO CIAO BAMBINA; aveva destato scandalo la canzone di Jula De Palma, TUA, e ispirava simpatia Betty Curtis con la sua NESSUNA, ripresa da Wilma De Angelis, e portata successivamente al successo da una giovanissima Mina. Anche Arturo Testa, con la sua IO SONO IL VENTO, si guadagnava i consensi del pubblico femminile. Ma nel cuore di quei giovani, presi dalle canzoni e dai personaggi che sarebbero diventati popolari, l’appuntamento era con quel giorno fatidico che ha segnato la loro unione.
Giacomo Abbriano e Santa Formica affrontarono il futuro, contando sulle loro forze, sull’amore che li avrebbe uniti, sui sacrifici che avrebbero fatto per crescere sei figli, dare loro un avvenire, superare avversità e preoccupazioni. Presenti alla cerimonia organizzata dalla Chiesa di S. Rocco a Milazzo per ricevere, assieme ad altre coppie con almeno 50 anni di matrimonio, in quella sede avevano ricordato che di anni ne avevano compiuti 60! Fra qualche mese li avremo ancora con noi, a S. Rocco, per una nuova cerimonia che, dopo due anni di restrizioni e di limitazioni, vuole segnare la speranza anche per le coppie avanti negli anni. E per “anni” intendiamo quelli di età e quelli di matrimonio: sono stati proprio gli anziani a soffrire la pandemia, anche se qualcuno ha detto che erano abituati, avendo vissuto gli anni tristi della guerra. Non meritavano certamente una nuova forzata rinuncia alle cose di ogni giorno: anche se semplici o futili, fra quelle cose ci sono semplici ci sono gli affetti familiari, l’amore per i figli, l’amicizia. Ci sono anche le giornate alle quali le coppie di ieri, i nostri “vecchi”, hanno dovuto rinunciare: la passeggiata, il sole della nostra città, l’aria del mare che molti avevano fatto a meno di respirare!
Oggi vogliamo ricordare la data del 7 febbraio: che sia stata ieri, che sia stata tre o venti o cinquanta anni fa, poco importa! Con il messaggio augurale a Giacomo e a Santa (che non smettono mai di chiamarmi “ragioniere”, ricordando gli anni della Petrochemical con il collega Abbriano…) vogliamo essere vicini a tutti coloro che di anni di matrimonio ne hanno festeggiati tanti… Anche se non tutti ne hanno 63, o 45, o 30 o di meno, a tutte queste coppie auguriamo di essere fiere del traguardo ottenuto, orgogliose di essere un esempio per le generazioni future, e di continuare in grazia di Dio il lungo viaggio.
Avevo scritto per Giacomo e Santa tempo fa: “Giorno dopo giorno, incuranti del tempo che passa, superando i malanni tipici dell’età e forti nello spirito, memori della raccomandazione fatta con la celebrazione del sacramento e della promessa scambiatasi assieme agli anelli, Giacomo e Santa guardano avanti, con fierezza e con tanta voglia di vivere assieme nella concordia e nella speranza di godersi figli e nipoti, fin quando Dio lo vorrà. Non sono più quei ragazzi che, il 7 febbraio del 1959, ad una settimana dalla vittoria di Modugno a Sanremo, pronunciarono il loro SI’ davanti al sacerdote che li unì per tutta la vita; ma ancora oggi continuano ad essere un esempio per la comunità milazzese, che li ammira per il loro lungo percorso coniugale…”.
Auguri!
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