L’INSTALLAZIONE DEI DISSUASORI DI VELOCITA’ PIAZZATI AL TONO HANNO GIA’ SCATENATO LE PRIME POLEMICHE. SECONDO QUEL CHE CI VIENE TRASMESSO DA UN LETTORE, SAREBBERO FUORILEGGE! Ma allora, aggiungiamo noi, perchè sono stati installati?
da https://it.motor1.com.
Tutto sui dissuasori di velocità piazzati dai Comuni per indurre i guidatori a rallentare
Chiamateli come volete: dossi artificiali, dissuasori di velocità, rialzi, muretti. Sono costruzioni piazzate dai Comuni per indurre a rallentare, così che la sicurezza stradale migliori. Il problema, quando si parla di velocità ed enti locali, è che le amministrazioni tendono spesso a esagerare: questo si verifica in materia di autovelox ma anche di dossi artificiali. Che di frequente vengono mischiati con gli attraversamenti pedonali, venendosi così a creare ibridi strani, bizzarri, al limite della legalità, e forse anche un po’ oltre. Con l’aiuto di PoliziaMunicipale.it, vediamo di fare chiarezza.
#1. Dossi artificiali: le misure. Previsti dall’articolo 179 del Codice della Strada, possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residence. Possono essere installati in serie e devono essere presegnalati. Sono costituiti da elementi in rilievo prefabbricati o da ondulazioni della pavimentazione a profilo convesso. In funzione dei limiti di velocità vigenti sulla strada interessata hanno le seguenti dimensioni:
- per limiti di velocità pari o inferiori a 50 km/h, larghezza non inferiore a 60 cm e altezza non superiore a 3 cm;
- per limiti di velocità pari o inferiori a 40 km/h, larghezza non inferiore a 90 cm e altezza non superiore a 5 cm;
- per limiti di velocità pari o inferiori a 30 km/h, larghezza non inferiore a 120 cm e altezza non superiore a 7 cm.
I tipi a) e b) devono essere realizzati in elementi modulari in gomma o materiale plastico, il tipo c) può essere realizzato anche in conglomerato.
#2. Attenzione: transitano ambulanze? È assolutamente vietato l’impiego dei dossi artificiali sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento. Il motivo è ovvio: un’ambulanza che trasporta un ferito deve transitare su strade perfettamente asfaltate. Se incontra dossi artificiali, aggiungiamo noi, non si è in un Paese civile. Occhio: gli attraversamenti pedonali invece possono essere messi anche dove transitano ambulanze e mezzi di soccorso. Ecco il “trucco”: alcuni Comuni piazzano ibridi fra dossi e attraversamenti, così da voler essere in regola. Sentiamo PoliziaMunicipale.it: “Molti Comuni pensano di travestire un dosso in attraversamento pedonale rialzato e di sfuggire alla normativa stringente in materia di installazione dossi. Sulle nostre strade ce ne sono talmente tanti realizzati così che tutti siamo portati ad associarli a un attraversamento rialzato e ritenere che possa trovarsi liberamente ovunque. Così non è”.
#3. Parola al ministero. La situazione è così confusa e disordinata da ormai 20 anni che il ministero dei Lavori pubblici, nel 2001, è stato costretto a emanare la circolare numero 3698 nella speranza di attenuare il fenomeno. C’è la definizione di aree stradali rialzate o attraversamenti pedonali rialzati: “Rialzo del piano viabile con rampe di raccordo (con pendenza, in genere, del 10%) in corrispondenza di aree da proteggere da elevate velocità o di attraversamenti pedonali. La lunghezza interessata dal rialzo supera in genere quella dei normali veicoli (10-12 m), in caso contrario vengono classificati come dossi. I quali, opportunamente intervallati, interessano l’intera larghezza della carreggiata, e riducono la velocità generando guida poco confortevole alle velocità superiori a quelle desiderate. Ecco svelato l’arcano: la lunghezza interessata dal rialzo supera in genere quella dei normali veicoli (10-12 m), in caso contrario vengono classificati come dossi. Significa che tutti gli “attraversamenti pedonali rialzati” inferiori a 10 metri di larghezza.
Guai per tutti
Al di là della legge, dovrebbe essere il buon senso a guidare gli amministratori che piazzano dossi artificiali. Cercando di tutelare gli automobilisti, ma anche i motociclisti e gli utenti deboli come i ciclisti: basti pensare a quanto possa essere pericoloso un “trampolino” troppo alto, di notte, con la pioggia o la nebbia. Oltretutto, in caso di incidente, può esserci una controversia legale fra danneggiati e Comuni, già alle prese con richieste di risarcimento (più che legittime) per le buche.