MAZZAGATTI: proprio così lo chiamavamo negli anni in cui avevamo il compito di controllare gli ambulanti del mercato settimanale. Prima a San Papino, poi, per tanti anni ancora, sulla riviera di Ponente. Presente, qualunque fossero le condizioni climatiche, con il suo autocarro, con la sua merce, e con la sua prestanza fisica. Avevo mantenuto i contatti con il figlio, fra i miei amici su facebook; e proprio sul suo profilo leggo che il vecchio GIUSEPPE MAZZAGATTI non c’è più. Sullo stesso profilo, una foto che immortala la ricorrenza dei suoi 65 anni di matrimonio, il 30 agosto, due giorni fa. E’ forse l’ultima foto di quest’uomo che non vedevo da anni, ma nei confronti del quale nutrivo un rispetto di altri tempi. Una ricorrenza che non mi è stata segnalata: non avrei avuto difficoltà a dedicare ai coniugi un ricordo affettuoso, e fare giungere a loro, alla famiglia cresciuta nell’educazione e nel rispetto del prossimo, anche gli auguri di decine, centinaia di amici.
Mazzagatti, così come lo chiamavamo noi, è andato via per sempre, lasciando i suoi cari nell’angoscia e nel dolore. Era una quercia, almeno così lo ricordo. Una quercia possente che il vento non riusciva a piegare, che le intemperie non riuscivano a scalfire. La sua forza d’animo, il suo carattere, il suo temperamento lo volevano sempre vincente…
Ma erano altri tempi, anni ormai passati: per lui e per tutti noi che cresciamo e vediamo i nostri genitori invecchiare, perdere le loro forze, indebolirsi, soffrire, avere bisogno di noi che ci rendiamo conto che ogni giorno in più è una gioia per noi che ce li godiamo, qualunque siano le loro condizioni di salute. Li vorremmo invincibili, insuperabili, tenaci; così come vorremmo restare bambini per essere da loro abbracciati, coccolati, rimproverati per le nostre monellerie, ma subito dopo perdonati perchè abbiamo sempre promesso che sarebbe stata l’ultima volta, che non l’avremmo fatto più. Ed allora il perdono diventava una conquista, mentre aumentava l’illusione di avere preso in giro, ancora una volta, i nostri cari, papà e mamma!
Fino a quando non vanno via, e allora siamo noi a scoprirci deboli, indifesi, privi di chi era pronto a lasciare tutto per tutelarci, proteggerci, stringerci fra le braccia e asciugare le nostre lacrime…
Giuseppe MAZZAGATTI era uno di questi, lo è sempre stato. Mi rivolgo ai figli, Antonino ed Angelo, alle figlie Antonella e Silvana, che venti anni fa, giovanissime, avevano collaborato con il mio Ufficio in occasione di un Censimento. Mi rivolgo ai nipoti, che non avranno più quel nonno da abbracciare. Mi rivolgo alla moglie, la signora Concetta Aragona, che con lui ha condiviso un lungo percorso matrimoniale. Mi rivolgo a tutti i suoi cari, e alla cara sorella Flavia…
Giuseppe MAZZAGATTI ci ha lasciati… MAZZAGATTI, così ci piaceva chiamarlo, non c’è più… Ma io ricorderò quella quercia robusta, che il vento non riusciva a piegare, e che si è inchinato solo davanti alla volontà del Padre.
I FUNERALI SARANNO CELEBRATI NELLA CHIESA DI SANTA MARINA A MILAZZO, ALLE ORE 15.30 DI DOMANI, GIOVEDI’ 3 SETTEMBRE. ALLA FINE DELLA CERIMONIA FUNEBRE, LA SALMA VERRA’ TRASPORTATA A SAN FILIPPO DEL MELA, PER RIPOSARE NEL LOCALE CIMITERO.
Addio, Mazzagatti!
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