Un messaggio letto solo stamattina: “Mio nonno Nino Rondone non c’è più…”. E’ la nipote a darmi la notizia, scritta ieri sera, poco prima di mezzanotte. Ieri sera, 19 luglio… a pochi minuti prima del 20 luglio che per noi milazzesi rappresenta una data legata alla nostra storia, al nostro passato, ad una delle pagine più intense del Risorgimento italiano, all’Unità d’Italia.
Se n’è andato prima dell’anniversario del giorno della battaglia, il vecchio socialista NINO RONDONE, combattente indomito e propugnatore di un ideale nel quale aveva sempre creduto e mai aveva tradito. Nino Rondone, uno dei socialisti della prima ora; uno di quegli uomini semplici ed onesti che era orgoglioso del suo credo, della sua idea, degli uomini che avevano fatto grande un partito che certamente i giovani non conoscono, ma quelli di ieri, quelli della sua e della mia generazione sanno di cosa si stia parlando. Il partito di Nenni, di Pertini, di De Martino, e poi di Ferri, di Mancini, di Craxi, con il giovane Nino Rondone sempre in prima fila, sempre pronto a dare il suo contributo, affiancando i vari esponenti locali, i vari Recupero, Capria, Morabito, Nastasi, Trio, indomabile ed impavido anche a dispetto degli anni che passavano, incurante delle trasformazioni sociali e politiche, delle burrasche che avevano gettato nello sconforto i compagni, delle vicende giudiziarie che avevano cancellato i ricordi di quell’onda lunga che aveva portato al governo l’uomo più discusso della Prima Repubblica.
Ecco il Nino Rondone politico: un uomo coerente, incapace di tradire, rimasto saldamente sulle barricate anche quando il vento cambiava e i consensi venivano a mancare. Era il Nino Rondone che avevamo conosciuto, che avevamo amato ed osteggiato come avversario politico.
Ma c’era anche un Nino Rondone che restava confinato dentro le mura di casa, con la sua famiglia, formata nel 1950, il 2 settembre, quando aveva preso in moglie una ragazza come lui, Gaetana Gabbatha, e noi da questo giornale abbiamo ricordato i settant’anni del matrimonio. Era il papà di Paolo, compagno di classe negli anni dell’infanzia, e in seguito collega di lavoro; il papà di una famiglia numerosa, in cui figli e nipoti amavano quest’uomo che aveva trasmesso a tutti l’onestà, il rispetto e tutti gli altri valori nei quali credeva! Il Nino Rondone che i suoi coetanei, purtroppo sempre meno, ricordano come uno degli ultimi ebanisti formatisi alla scuola del Maestro Scauso, e che gli alunni dell’Industriale di Milazzo ricordano come bidello della palestra negli anni dei vari professori Magistri, Di Bella, Formica…
E’ questo il Nino Rondone che vogliamo ricordare: coetaneo dei nostri genitori, avvertiamo una strana sensazione, come se fosse andato via per la seconda volta uno dei nostri cari… ed il nostro dolore si accomuna a quello dei suoi cari, della moglie, dei figli, dei nipoti, dei congiunti.
Sì… perchè con Nino Rondone è andato via un pezzo di noi, della nostra famiglia, della nostra vita, della nostra storia.
Addio, vecchio caro compagno!
Porgiamo le espressioni del nostro più sincero cordoglio alla moglie, ai figli, ai nipoti ed a tutti i congiunti. I funerali saranno celebrati nel Santuario di San Francesco alle ore 10 di giovedì 21 luglio.
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