Un uomo senza tempo, Pippo BASILE. Non riuscimmo mai a dargli un’età. Indefinita la sua: giovane, adulto, ragazzo, vecchio, eppure da quel necrologio vediamo che era uno di noi, con i suoi 75 anni: un po’ più grande, ma lui non ci faceva caso. Sapeva adattarsi alle circostanze, per il suo carattere gioviale, per la sua facilità di affrontare i vari problemi, per la sua disponibilità nei confronti anche di chi non conosceva. Abituato a minimizzare anche su episodi apparentemente delicati, il suo ottimismo lo portava a risolvere situazione a volte imbarazzanti con il suo proverbiale “Lascia fare a me… me la vedo io!”. Aveva sempre una soluzione, anche quando doveva affrontarmi, negli anni della mia presenza nel Corpo dei Vigili Urbani, alle prese con il figlio strappato purtroppo da un male crudele! Il motorino, che lui stesso probabilmente gli aveva insegnato, visto che fu un maestro per tanti persino nella guida degli autocarri, delle ruspe, dei trattori, era il motivo che ci poneva di fronte: io inflessibile, lui accondiscendente ma sempre alla ricerca di una soluzione. In disparte, come se non avesse commesso nulla, il figlio, spesso sorpreso senza casco! Scattava immediatamente il sequestro, ma lui trovava sempre il modo per aggirare gli ostacoli: “Lo posso tenere io?”. Anche se le legge prevedeva la riconsegna, dopo i trenta giorni, all’esercente la patria potestà, non c’era scritto da nessuna parte che lo stesso genitore, specie se in possesso di un garage, non potesse tenerlo… Quindi lui lo riportava a casa, mentre il figlio, colpevole, si rianimava e rimaneva padrone di quel motorino che accudiva e teneva in perfetta efficienza! La sua parola d’onore era sacra, e Pippo Basile, anche se non lo fece mai presente, voleva che quel ragazzino non soffrisse più del male fisico che lo divorava! Nessuno lo aveva saputo, e ci trovammo un padre affranto dal dolore quando quel ragazzo volò via per sempre, lasciandolo inconsolabile nella disperazione.
E’ solo un breve ricordo per un amico, con un riferimento ad un episodio che ci ha colpiti. Altri? I suoi cari li potranno raccontare meglio di noi, ma si tratta solo di ricordi personali e familiari, che devono essere custoditi per sempre. Assieme a quelli, sarà custodito anche un amore smisurato di un uomo che lascia questa terra e va a raggiungere quel ragazzino che avrebbe voluto proteggere da un male tremendo e crudele. Lassù, insieme, padre e figlio, uniti per l’eternità, proteggeranno i loro cari.
Ciao, Pippo, buon viaggio! E abbraccia per me tuo figlio…
I FINERALI DI GIUSEPPE BASILE SARANNO CELEBRATI NELLA GIORNATA DI SABATO 16 GENNAIO ALLE 15.30 PRESSO LA CHIESA DEL ROSARIO.
Ai suoi cari le espressioni del nostro più vivo cordoglio.
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