LA SIGNORA TEA BUCCAFUSCA SI E’ SPENTA ALL’ALBA. I FUNERALI DOMANI 27 GIUGNO ALLE 17 NEL DUOMO DI MILAZZO…
Non abbiamo una delle solite foto per poterla ricordare, e non ce la siamo sentiti di chiederla a Simone, il nipote, al quale abbiamo telefonato per avere conferma e maggiori dettagli. Ma non importa, anche senza foto abbiamo l’obbligo di ricordare questa donna straordinaria, moglie di un grande dello sport milazzese, il professore Ennio Magistri, mamma di Silvana, Manlio, Donatella, compagni di infanzia, di scuola, di tanti momenti bellissimi della nostra adolescenza e giovinezza. Tea Buccafusca era rimasta sola dopo la morte del suo sposo, con il quale aveva condiviso una vita. I figli non le facevano mancare quell’amore e affetto che lei aveva trasmesso agli stessi, cresciuti in una Milazzo di altri tempi, coltivando sani principi morali e senza mai trasgredire agli insegnamenti familiari. Ricordo quel 10 agosto 1994 quando, nell’aula magna del Liceo Impallomeni, Ennio e Tea si facevano largo fra decine e decine di alunni di altre generazioni per confermare la loro iscrizione al Gran Raduno del Liceo. Stupito, seppi che loro due, marito e moglie, furono fra i primi studenti dell’istituto voluto da Padre Bonaventura. Raggianti come due scolaretti che avevano avuto un buon voto, cercavano quelli della “loro” classe e mi chiedevano dove trovarli. Rimasi perplesso, non sapevo nemmeno chi fossero i loro compagni; ma quella comune appartenenza mi consentì di sentirmi più vicino a quei due primi alunni che mi davano l’onore di partecipare ad un Raduno che non si tiene da oltre venti anni… Esisteva comunque già una stima nei loro confronti, verso il prof. Magistri e verso sua moglie, genitori dei nostri compagni… ma in quel momento li considerai come i fratelli maggiori della nostra grande famiglia… Un semplice episodio, che ancora oggi testimonia l’affetto per questa donna che stamattina si è svegliata, per l’ultima volta, e poi tornare a riaddormentarsi… per sempre! Accanto a lei, Manlio, che si è trovato solo con la mamma. Anche se le considerazioni successive sono quelle che tendono ad accettare il trapasso, avvenuto nel migliore dei modi, dal sonno alla morte, non oso pensare al senso di smarrimento ed all’impossibilità di fare di più per Manlio. Mamma se n’era andata, serena. Lontana, a raggiungere il suo Ennio, che certamente non aveva tanta premura e, se gli fosse stato possibile, avrebbe chiesto per la madre dei suoi figli una lunga permanenza terrena. Ma non possiamo interpretare disegni divini, non sono alla nostra portata… E allora possiamo solo supporre che il suo Ennio, il vecchio prof. Magistri, sia stato avvisato prima di un arrivo importante: “Si tenga pronto, professore… fra poco non sarà più solo…”. Per lui non sarà stato difficile comprendere: “Arriva qualcuno che… amo particolarmente?”. Nessuna risposta, solo un sorriso… All’alba di oggi, lacrime di gioia per Tea che va a riabbracciare il suo sposo, e a ricongiungersi con lui per sempre; lacrime di dolore per chi ha perso la mamma, la nonna, la suocera, la zia, l’amica di sempre… Ma lassù vincono le lacrime di gioia. Addio, signora Tea, un abbraccio al prof. Ennio…