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ADDIO A BARTOLO CURRO’, IDEALISTA E AMICO DEGLI ANNI MIGLIORI

SI E’ SPENTO A 81 ANNI A MILAZZO. RIMANE IL RICORDO DI QUELL’AMICO CHE FU COMPAGNO DI VIAGGIO NEGLI ANNI DELLA CONTESTAZIONE E DELLA LOTTA PER UN’IDEA! 

Lo avevo incontrato l’ultima volta in chiesa, al Duomo: piangeva inconsolabile davanti a feretro di Puccio Di Natale, spentosi a seguito di un incidente che aveva lasciati tutti sgomenti! Bartolo Currò era legatissimo a Puccio, e oltre all’idea politica li accomunavano anche tante passioni che condividevano nel tempo libero. Lo avevamo conosciuto, noi più giovani, in occasione dei viaggi a Messina o a Reggio Calabria, con Franco Sciotto, quello del bar, con l’avvocato Filippo Russo, affettuosamente denominato “carrarmato” per la sua mole imponente, e tanti altri per presenziare ai comizi di Giorgio Almirante, avvolti dai tricolori che significavano riscossa, speranza, ideali. Perduti fra migliaia di altre persone del nostro stesso credo, non esitavamo a salutarci con il braccio teso, per ribadire l’appartenenza ad un partito, a riconoscerci in quella guida che era il segretario nazionale.

In quegli anni difficili si era scelto, coscientemente, di rimanere emarginati, esclusi, in una lotta senza quartiere contro chi si riconosceva in quell’arco costituzionale che aveva decretato la nostra condanna, senza possibilità di appello. Abbiamo tenuto fede alle nostre scelte giovanili, anche se di quel gruppo numeroso sono molti, con il passare degli anni, ad essere stati risucchiati nell’anonimato. Ricordare i nomi non è difficile, perchè tutti, qualunque sia oggi la loro età, hanno segnato anni fatti di coraggio e temerarietà: Paolo Spadafora, Nanni Basile, Jack Fiumara, Pino Imbesi, Ettore Scibilia, Attilio Andriolo, Massimo Catanzaro, Antonio Ragusa, Pippo Salvo, Mimmo Nania, Eugenio Torre, Armando Rando, Enzo Spada, Biagio Casdia, Umberto Pirilli, Franco Santoro, Aldo Borgosano, Pippo Siracusano, Nino Abramo, Ciccio Allitto, … una lista interminabile, e ad ogni nome riesco ad associare anche i volti di quei ragazzi, siciliani e calabresi, conosciuti nel mondo della politica… E alla fine ognuno ha percorso una sua strada, mantenendo intatta quell’idea maturata nel corso di quegli anni meravigliosi della contestazione giovanile, fino alle scelte maturate in anni difficili e imposte ad una base che accettò fidandosi del timoniere che avrebbe dovuto trasportare fuori dalle secche la nave… 

Erano anni in cui avevamo superato, grazie a Dio, le avversità, pagando con l’esilio dalla nostra città le nostre idee. Ma eravamo tornati per formarci una famiglia, mettere al mondo dei figli, anche se la lontananza ci aveva fatto perdere di vista per quasi un ventennio. Nel trionfo inatteso della nuova destra non c’erano più gli stessi di tanti anni prima, ma nuovi volti, nuovi uomini, tanti di quelli che avevano decretato il nostro purgatorio, ora insperati alleati, di comodo! C’erano anche molti giovani, improvvisamente avvicinatisi, che avevano bisogno di quel manipolo di uomini che non aveva rinunciato all’ideale!

Bartolo, ormai nel pieno della maturità, rimase legato a Puccio Di Natale. La loro era un’amicizia inossidabile. Di anni ne erano passati tanti, e dalla trincea, dalle barricate, dalla adunate tricolori davanti al palco dal quale ci affascinava con la sua oratoria un uomo, Giorgio Almirante, fummo rapiti dall’improvvisa ma effimera gloria vissuta ascoltando un altro uomo, il delfino del vecchio Segretario, che ci deluse con le sue scelte e ci fece precipitare nello sconforto con il suo tradimento dei nostri ideali! Ben presto li ripose in soffitta, anzi li cancellò come se quel che avevamo vissuto non fosse mai esistito! Allora ci rendemmo conto che quel nuovo mondo non faceva per noi. A distanza di anni, non ci sarebbero stati più i vecchi camerati, orgogliosi di essere definiti tali, ma ben lontani dal coltivare idee reazionarie, bellicose, nostalgiche. C’era solo un manipolo di uomini avanti negli anni, stanchi e delusi, anche se ognuno porta nel cuore quelle esperienze, quei ricordi, quei momenti di esaltazione, di ebbrezza.

Domani, lunedì 16, alle 16, molti di quei vecchi amici saranno in chiesa, a San Papino, per salutare l’ultima volta il vecchio ed indomabile idealista, Bartolo Currò. E si stringeranno alla moglie, ai figli, Nicola, Gioacchino, Lina, a tutti i suoi cari per testimoniare l’affetto nei confronti di un uomo onesto, leale, mai domo e coerente con i suoi principi, le sue idee, pronto a lottare per una società migliore e più giusta. Lassù troverà il suo vecchio amico, Puccio Di Natale, il caro Franco Sciotto, l’avvocato Filippo Russo… e tanti altri amici. Ne avranno di cose da raccontarsi… 

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