VINCENZO SMEDILE ci ha lasciati, anche lui vittima del COVID. Nella giornata di oggi si è spento al Policlinico di Messina dove era stato trasportato qualche giorno fa, per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Una partenza improvvisa, un addio inaspettato ad una persona che tutti a Milazzo conoscevano per la sua generosa disponibilità, la sua bontà d’animo, la sua onestà, la sua umanità. Con Enzo, così lo chiamavamo, avevamo un rapporto di parentela, emerso solo dopo una laboriosa ricerca anagrafica condotta presso gli archivi comunali e le parrocchie di Messina; quella piccola differenza, la E o la I nel nostro cognome, era solo un errore anagrafico! E da quando ci siamo conosciuti, e mi riferisco a tantissimi anni addietro, al nostro arrivo a Milazzo, non abbiamo mai evitato di salutarci come “parenti”, accendendo delle dispute sulle origini di un cognome e su quelle errate trascrizioni che un tempo erano giustificate.
Enzo era stato per lunghi anni al Cinema Liga, e in molti lo ricorderanno, guardando la foto scelta come ultimo saluto: sorridente, mai una parola di troppo, nè uno screzio o un’incomprensione con gli amici o le persone che frequentava.
“Mio papà era una persona speciale – mi scrive il figlio Gioacchino – e mi mancherà tanto!”. E’ proprio vero: persone speciali che ci lasciano ma che hanno seminato, per cui toccherà a noi raccogliere i frutti e tenere alto il loro nome, Gioacchino! Orgogliosi di averci come figli; orgogliosi noi di averli avuti come genitori, di ricordarli, ma non di rimpiangerli. Diciamo solo, per avere conforto, che Iddio li chiama a sè, come premio per la loro vita condotta su questa terra. Ci mancheranno, è vero, ed è giusto che sia così: e fino a quando saremo noi in vita, li sentiremo accanto, anche se sono andati via per sempre, avvertendo la loro presenza… Saremo guidati dalla loro esperienza, dalla loro saggezza, da qualcosa che non potremo mai comprendere o spiegare…
Un abbraccio a voi tutti, caro Gioacchino. Vi sono fraternamente ed affettuosamente vicino! A te, caro “parente”, caro cugino Enzo, volato via in una fredda giornata di gennaio, vittima anche tu di una malattia che sta debellando la nostra società, mietendo vite e seminando lutti, un sincero abbraccio ed una raccomandazione, certamente inutile: veglia sui tuoi cari, che hanno tanto bisogno di te. Lassù, abbraccia per me mio padre… il tuo parente Andrea…
Addio, Enzo! Ti verremo a salutare per l’ultima volta quando sapremo il giorno dei funerali…
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