Abbiamo preferito il silenzio quando abbiamo saputo la notizia. Il nostro Melino, alle 21.30 di lunedì, aveva informato la redazione del giornale della scomparsa di Santino Cusumano ma era troppo sconvolto per scrivere qualcosa e dargli l’ultimo saluto. “Non me la sento, non me la sento“, mi ha ripetuto più volte. Chi meglio di lui avrebbe potuto tratteggiare quell’uomo che per 23 anni era stato alla guida del Circolo Giovanni Cambria? “No… non me la sento. Troppi ricordi. Troppo dolore…” Non ho voluto insistere, e TERMINAL ha voluto rispettare il silenzio del nostro Melino colpito, alla pari dei congiunti, da un dolore grande. Ma l’ultimo viaggio di una persona cara non poteva passare inosservata. Per salutarlo abbiamo voluto ricorrere alla frase della cognata Enza Cambria, moglie del fratello Giacomo: “Un brav’uomo mette i bisogni degli amici e della famiglia davanti ai propri bisogni… Santino era semplicemente un brav’uomo!“.
Non crediamo che ci sia molto da aggiungere. Solo una cosa: con lui va via un altro pezzo di storia del borgo marinaro di Vaccarella. Gli amici del circolo lo ricorderanno con affetto, anche se non lo avranno più in mezzo a loro, così come altri amici che in questi ultimi anni sono andati via. Per loro i sedili di quella terrazza sul mare, in quella villetta intitolata a Ciccio “d’a rutta”, erano l’anticamera del paradiso. Lì amavano parlare di tutto, ricordare il passato, commentare i fatti del giorno, fare progetti per il futuro, salutare in maniera cordiale ed affettuosa chi passeggiava e a sua volta salutava…
Oggi quell’angolo è sempre più vuoto, anche se ad occupare i sedili arrivano altri amici. E alle 16, quando dalla chiesa di Santa Maria Maggiore rintoccherà triste la campana a richiamare la gente di Vaccarella, solo un velo di mestizia, di tristezza, scenderà sul rione, e la pòiazzetta si svuoterà… Tutti si stringeranno attorno alle famiglie colpite da un lutto inaspettato, e in quell’abbraccio di commozione, di affetto, di dolore l’intera comunità si sentirà unita nel nome di un suo figlio, Santino Cusumano.
Domani torneranno a sedersi in quella villetta i soliti amici, guardando quel posto nel sedile lasciato vuoto…. parleranno di Santino e di altri prima di lui. Guarderanno lontano: l’orizzonte, la strada, le macchine, le persone che passeggiano distrattamente… , e poi di ieri, di oggi, di domani… Si sentiranno più sole perchè un altro amico è andato via per sempre… Ma lo portaranno nel loro cuore, perchè “Un brav’uomo mette i bisogni degli amici e della famiglia davanti ai propri bisogni… e Santino era semplicemente un brav’uomo”… E non potranno dimenticarlo!
SIAMO VICINI AL DOLORE DELLA FAMIGLIA, DELLA MOGLIE, DEI FIGLI, DEL FRATELLO, DELLE SORELLE, DI TUTTI I CONGIUNTI E PREGHIAMO DIO DI ACCOGLIERE QUESTO SUO FIGLIO FRA LE SUE BRACCIA.
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