Home / Sport / AL DI LA’ DELLE CHIACCHIERE, SERVE UNA NUOVA TUBAZIONE!

AL DI LA’ DELLE CHIACCHIERE, SERVE UNA NUOVA TUBAZIONE!

VIOLENTI ACQUAZZONI A MILAZZO E BARCELLONA, ALTRETTANTE VIOLENTE REAZIONI SUI SOCIAL

Si temeva la pioggia, nel pomeriggio di ieri, sabato 30 maggio. E puntualmente, anzi, IMPROVVISAMENTE, è arrivata. Al punto che ci siamo trovati, a Milazzo come a Barcellona, in difficoltà!

Come sempre, si punta il dito contro chi non fa nulla per alleviare i disagi di migliaia di residenti, in questo caso i politici (non è la prima volta!) che hanno – come al solito – ritardato la pulizia delle caditoie e dei tombini per la raccolta delle acque meteoriche! Ma è questo il vero motivo? Cerchiamo di capire cosa in effetti è successo.

Due situazioni differenti, quelle vissute a Milazzo e a Barcellona: a Milazzo a fare le spese, come al solito, la Piana, da dove si è riversata una fiumara d’acqua che ha trovato impreparati quanti pensavano che l’imminente arrivo della bella stagione potesse risparmiare l’ennesimo allagamento a S. Paolino. In effetti la grande quantità di acqua è stata raccolta e smaltita in poco tempo, facendo esultare quanti avevano ritenuto che i lavori che durano da diversi mesi avessero reso un servizio efficiente alla risoluzione di annosi problemi! Niente di più errato, purtroppo! Chi transita da via San Paolino può notare che esistono, ai margini della carreggiata, delle recinzioni, colore arancione: dietro di esse, mancano ancora le coperture in cemento armato che dovranno costituire il marciapiede, per cui l’acqua ha avuto facilità a defluire proprio perchè ha trovato una naturale via per immettersi nel cunettone esistente sul lato nord della strada (senso di marcia, tanto per essere chiari, da Milazzo verso S. Pietro). Da qui avrebbe dovuto giungere agevolmente nella conduttura principale, quindi in poco tempo… lasciare la strada all’asciutto. A parte il fatto che ogni acquazzone non deve creare panico nei residenti, minacciati innanzi tutto nei propri averi, e qualunque sia il tempo di smaltimento delle acque, dopo che il danno è stato fatto, non occorre assumere toni trionfalistici (del tipo LUI ME NE HA DATE, MA IO GLIENE HO DETTE!), ci viene da chiedere a chi commissiona lavori pagati con denaro pubblico: ma voi sapete se la conduttura principale è in buone condizioni?  

Perchè ormai al terzo piano del palazzo non ci sono più le memorie storiche, che possano dare indicazioni sui lavori da eseguire, e spesso si improvvisa, indicendo in errore chi delibera e amministra la città! Secondo quanto ci è stato comunicato, la tubazione principale disposte lungo la via Migliavacca non ha un diametro sufficiente a smaltire in poco tempo i flussi abbondanti che scendono dalla Piana. Realizzata negli anni 80, oggi sembra insufficiente a contenere la copiosa quantità di acqua piovana che un tempo veniva assorbita dai terreni agricoli. E’ notorio che le serre, la cementificazione, gli sbarramenti, i fori sui muri di recinzione dei terreni privati riversano migliaia e migliaia di litri al secondo sulla pubblica via, quindi qualsiasi lavoro per il contenimento delle acque meteoriche sarà superfluo, se la situazione non si risolve alla radice! Come? Intervenendo sulla tubazione principale, e cercando uno sfogo verso il porto!

Diversa la situazione a Barcellona. Le invasioni di acqua sono state più copiose nelle vie centrali e soprattutto nel lido di Cicerata, per mancata pulizia di tombini e pozzetti drenanti. La colpa? Ovviamente della Giunta comunale!

La mancata pulizia ha creato dei tappi, fino ad intasare la confluenza dell’abbondante massa d’acqua caduta.

E mentre sui social abbiamo assistito ad ulteriori inondazioni di commenti, oltre che di immagini, il cane si morde la coda! Siamo tutti sulla stessa barca – è il caso di dire – e saranno sempre i residenti delle zone più colpite che al primo rovescio temporalesco rivivranno gli stessi gravi disservizi. 

 
 
Commenti

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.