Nel 2022, la domenica delle Palme, se n’andava Ernesto Dall’Oglio, uno dei ragazzi più amati nella nostra città. Lo abbiamo sempre ricordato, in cuor nostro, come talento nel mondo dello sport; ma avere partecipato ai riti che precedono la Santa Pasqua e cominciano con la Domenica delle Palme ci riporta alla mente quel giorno in cui, sul sagrato del Santuario di San Francesco, in attesa del sacerdote che avrebbe impartito la sua benedizione alle palme ed ai ramoscelli d’ulivo, siamo rimasti attoniti di fronte alla notizia del suo trapasso che si era fatto largo passando di bocca in bocca. Milazzo, che lo aveva adottato giovanissimo, nella metà degli anni 70, quando arrivò a Milazzo con la sua famiglia, pianse commossa: e nei giorni successivi si moltiplicarono i messaggi di cordoglio alla moglie, ai figli, ai suoi cari perché tutti si erano resi conto che uno dei nostri giovani, estroverso, sorridente, brillante, era andato via per sempre.
Pochi si ricordano della famiglia di Ernesto: papà Maurizio era il capocantiere della Petrochemical, una delle ditte storiche dell’indotto della Raffineria, che dopo il pensionamento rimase a Milazzo, dove i suoi figli nel frattempo erano cresciuti, avevano le loro amicizie, si erano formati una famiglia. Ernesto, uno dei quattro figli di “capo” Dall’Oglio e della signora Luciana, aveva poco meno di quattordici anni quando arrivò: Federica un anno in più, Franchino e Cristian erano più piccoli… non sarebbe stato difficile per loro inserirsi nella nuova città, trovare amici, essere amati e rispettati. Fui uno dei più cari amici di capo Dall’Oglio in quegli anni: a me, abbastanza giovane, si rivolse per cercare un alloggio e portare la sua famiglia; a me si rivolse per farla mettere in ordine; e fu lui che firmò il mio trasferimento in Calabria, a Saline Joniche, certo che avrei fatto tanta strada nel settore privato. In cambio lo volli come testimone alle mie nozze, per rinsaldare un’amicizia nata in cantiere e che non sarebbe mai tramontata.
Quanto tempo è passato? Tantissimi anni: era il 1977, quindi quasi cinquanta!
Ernesto, ragazzino quando arrivò a Milazzo, non aveva mai pensato che quella tragica domenica delle Palme sarebbe partito per riabbracciare papà Maurizio e mamma Luciana, da qualche anno lassù per l’eternità. E non aveva nemmeno compreso che c’era una vecchia signora, che, insensibile e cinica, aveva stabilito di recidere con la sua falce il filo che lega ognuno di noi alla vita terrena.
Domenica 10 aprile 2022 quella signora aveva stabilito di presentarsi improvvisamente da uno dei ragazzi più amati nella nostra città, nel mondo dello sport, nella società nella quale si era brillantemente inserito! Lo attendeva, non gli aveva lasciato scampo. Non ha voluto che festeggiasse la Santa Pasqua, anche se mancava solo una settimana; che attorno a lui si stringessero i suoi figli, i suoi cari, gli amici per scambiarsi un messaggio di pace, di amore, di fratellanza.
Aveva fretta! Un colpo di falce e via!
Egoista, crudele, indifferente, odiosa, non gli ha dato il tempo di difendersi, di proteggersi. Non voleva attendere oltre, ed in pochi attimi la notizia aveva fatto il giro della città, degli amici, dei conoscenti, dando il via ad una serie di domande, di ipotesi, di supposizioni per cercare una motivazione, per giustificare quell’ennesimo lutto che colpiva Milazzo in un giorno di festa, in una domenica delle Palme che non potremo mai dimenticare!
Domenica 20 aprile sarà Pasqua: saranno in tanti ad ascoltare il messaggio di fede e di speranza del sacerdote, che inviterà tutti a pregare per la risurrezione finale. La Settimana Santa, con i suoi riti, con i suoi misteri, ci aiuterà a comprendere anche il perchè di un triste trapasso. Ed allora forse troveremo, con la fede, quel conforto che la ragione si rifiuta di accettare.
Ciao, Ernesto. Noi ti ricordiamo sempre: giovane, sorridente, brillante, estroverso!
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