IL 27 GENNAIO SCORSO AVREBBE COMPIUTO 75 ANNI; MA QUANDO SE NE ANDO’ PER SEMPRE, IL 10 DICEMBRE DEL 90, NON NE AVEVA NEMMENO 50…
Il vigile napoletano. Così veniva chiamato affettuosamente Franco Manzo il quale era stato immesso in ruolo nel Comando Vigili Urbani di Milazzo con Del. GM 511 del 31/12/1969, assieme a Salvatore Avena, Mario (Dario) Parisi, Nino Milioti, Enzo La Rosa, Felice Patti, e ai vigili sanitari Francesco La Malfa e Vincenzo Tricamo. Non aveva nemmeno trent’anni, ma l’esperienza maturata nella Guardia di Finanza gli aveva consentito di essere considerato uno dei punti di forza di un nuovo Comando nel quale era in corso un’operazione di rinnovamento. Ne aveva 40 quando quel lontano 1° aprile 1981 furono immessi in ruolo altri tredici vigili urbani, per i quali Avena a Manzo, unici due rimasti di quel concorso, rappresentavano, assieme a Franco Alosi, gli anziani! Con quell’ultima operazione, il Comando aveva abbassato l’età media dei suoi componenti, per iniziare un più proficuo controllo del territorio, operando più efficacemente nel campo della viabilità, del commercio, dell’edilizia, a tutela del cittadino, e garantendo l’ordine e la sicurezza pubblica. Franco Manzo rimase l’anziano del Comando, dopo lo spostamento di Avena ad altri incarichi, anche se non era stato premiato con un grado che avrebbe fatto ottima figura su quella divisa che onorò orgogliosamente. Nonostante ciò, e indipendentemente dal ruolo ricoperto, la sua parola e i suoi suggerimenti erano indispensabili: frutto della serietà, della professionalità che nel tempo si era rafforzata, del rispetto che tutti nutrivano nei suoi confronti, come uomo e come anziano, ma anche per la sua immensa bontà. Il Vice Comandante gli riservava compiti meno gravosi, come le notifiche e le informazioni, che da sempre hanno permesso ai vigili di conoscere più da vicino i cittadini. E lui partiva la mattina, con un’auto di servizio, e ritornava a fine giornata, restituendo un malloppo di atti e documenti puntualmente firmati! Fu grazie a lui che nacque, nella metà degli anni 80, il Torneo Interforze, che vide confrontarsi in appassionanti incontri di calcio i Vigili, i Carabinieri, i Finanzieri della città, con la vittoria che per diversi anni arrise ai Vigili Urbani nei quali lui, il nostro Franco, giocava qualche partita non proprio per onore di firma, visto che aveva oltre quarant’anni e gli avversasi almeno venti di meno, ma per sentirsi parte integrante di una formazione che non temeva nessuno! E sempre lui si improvvisò Babbo Natale, simpaticissimo e non certo irriconoscibile, quando volle che al Comando Vigili Urbani si cominciasse a ripristinare un’antica tradizione, ossia il Natale del Vigile urbano. Con la consegna dei doni ai figli dei colleghi, alle mogli, alle famiglie, davanti alle autorità politiche che amministravano la città. Purtroppo non gli fu possibile essere con i suoi colleghi il Natale del 1990. Il 10 dicembre, mentre tornava a casa con la sua bicicletta, impostagli per fare movimento dopo qualche problema di salute forse sottovalutato, cadde improvvisamente a terra, a due passi dalla sua abitazione, in via col. Bertè. La corsa in ospedale si rivelò inutile: il dott. Zumbo, al Pronto Soccorso, non potè far altro che constatare il decesso di un vecchio e caro amico, e pianse. Così come piansero tutti i vigili che furono avvisati in pochi minuti del dramma che si era abbattuto sulla loro grande famiglia, sempre unita. Tutti rimasero lì, attoniti, increduli, impossibilitati a fare altro, fino all’alba del giorno successivo… Era prevalso lo sconforto, e non si riusciva a reagire alla sconfitta. Aveva lasciato un vuoto difficilmente colmabile, Franco Manzo. E per quelli del 1974 e del 1981 è rimato un simbolo: di onestà, di correttezza, di rettitudine! Il 27 gennaio, in occasione del suo 75° compleanno, una sua foto, pubblicata su facebook dal figlio Peppe, anche lui appartenente al Comando dei Vigili Urbani, ha raccolto consensi da parte di centinaia di persone: molti lo ricordano vagamente, altri non lo hanno conosciuto. Troppi anni son passati da quel lontano 31 dicembre 1969 e da quel 10 dicembre 1990, e i ricordi con il tempo si affievoliscono. Oggi 75 anni non sono un’età in cui debba sentirti vecchio; eppure in quel 1981 ritenemmo vecchio lui che di anni ne aveva 40, ma abbiamo pianto a dirotto quando, a meno di 50, è volato in cielo… segno che vecchio non lo era certamente, altrimenti ci saremmo rassegnati! Ricordandolo, non vogliamo avere la presunzione di scrivere la sua breve vita, ma di fornire qualche elemento in più che serva a farlo amare a chi non lo ha mai conosciuto, per quello che ha fatto e per quello che avrebbe potuto fare ancora… Da questo giornale partirà la proposta di creare un’associazione fra i vigili urbani non più in servizio, che prenda il suo nome… ma che soprattutto lo onori nelle iniziative che dovranno essere intraprese.