di Pietro TORRE
Ricordate il bigliardino di Staiti … quello distrutto dalla mareggiata del 21 gennaio 1981? Era il ritrovo in piena Marina Garibaldi di tanti giovinastri un po’ bighelloni, un po’ spacconi, ma soprattutto timidi e bonaccioni che passavano una mezzoretta al gioco del calciobalilla. I mitici pupetti rossi e blu dei nostri tempi! Si mettevano 50 lire a testa e via per 4 partite: si poteva uscire vincitori, sconfitti o in parità e poi via ai commenti più vari. Qui di scenette simpatiche non ne mancavano. Voglio raccontarne qualcuna … c’era una coppia di giocatori che riteneva che con un po’ di classe si potessero battere anche i giocatori più forti. “Non è la forza che conta in questo gioco, ma l’abilità e la classe superiore” si vantava qualcuno. E di belle gare se ne vedevano. Ma una sera accadde quello che potrebbe star bene nel mezzo di una comica …
Dovete sapere che a quei tempi poco lontano partiva un autobus per Gualtieri. Alla guida c’era un signore robusto, panciutello, che in attesa dell’orario di partenza del pullman, giochicchiava al bigliardino all’aperto vantando di avere grandi qualità. Per caso una sera si venne a trovare da quelle parti la famosa “coppia di classe” e per caso venne a scontrarsi con la coppia formata dal fantomatico autista e da un improvvisato compagno. Fu la disfatta per il nostro guidatore che subì una serie di cappotti. Ma si limitò a dire che gli altri vincevano per … “fondo schiena ” e che il suo compagno non era all’altezza. Cambiò molti compagni, mentre sera dopo sera la sfida veniva seguita da un numero sempre più fitto di spettatori, che andavano più a sentire gli sfottò al presuntuoso autista che a vedere le sfide, con l’immancabile vittoria della coppia di classe.
Ma una sera qualcosa cambiò … Il figlio di uno dei gestori del locale, un giovanotto tutto muscoli e velocità di palla, fece coppia con l’autista e le sfide divennero più equilibrate, per la gioia del conducente che si vantava adesso di riuscire a vincere la coppia “culuta” grazie ad un compagno idoneo. Insomma, nella mezzora prima della partenza del bus, in quel perimetro del bigliardo si lottava all’ultimo sangue e gli sfottò fioccavano … finché si venne ad una disfida finale. Infatti l’autista ormai doveva cambiare linea ed era l’ora di giocare la partita finale, la grande ultima battaglia.
Si giocò su 4 gare, che finirono con 2 vittorie da ambo le parti. Sebbene ormai tardi, si decise di giocare lo stesso. Fu una bagarre infernale … si stava in parità e mancavano 2 palle, cioè chi ne segnava almeno 1 era certo del pareggio, se si segnavano entrambe la coppia vincitrice sarebbe stata supercampione per sempre.
Con grinta e rabbia il difensore della coppia con l’autista guardò una palla lentissima ma precisissima avvicinarsi inesorabile alla buca. Spostò con impeto i due pupetti a destra, ma la palla passò … lanciò il portiere all’estrema parata, ma la palla lentissima finì dentro. Altissima si levò la peggior bestemmia che orecchio umano avesse sentito, mentre una risata sghignazzante echeggiò sui visi della coppia di classe. Ma c’era ancora una palla, bisognava segnare da parte dei muscolosissimi compagni (autista e giovane virgulto) per agguantare almeno il pareggio. Il giovane agganciò la piccola sfera di osso e si preparò a sferrare un tiro formidabile, gonfiò i muscoli e … con uno sforzo sovrumano tirò … o meglio tentò il tiro. La pallina infatti compressa fra il tavolo di base e l’asta metallica fece pressione e spezzò l’asticella, cosa mai vista in un bigliardino. La palla sibilò accanto ai giocatori finendo … a mare fra il giubilo dei vincitori, le urla dei passeggeri che indicavano mezzora di ritardo all’autista che rischiò davvero quella volta il licenziamento.
Schiumante di rabbia, il forzuto giovane venne inseguito dal padre con la stecca rotta in mano per il danno al bigliardo, mentre la coppia di classe si fumò una beata sigaretta, vivendo una delle più belle serate della sua vita.
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