UNA MILAZZO CHE VIVEVA GLI ANNI DEL MIRACOLO ECONOMICO, DURATO FINO A QUANDO L’UOMO NON HA DISTRUTTO LE OPERE CHE EGLI STESSO AVEVA REALIZZATO, AFFOSSANDO DEFINITIVAMENTE I SOGNI DI CHI CREDEVA CHE SAREBBE STATO POSSIBILE CAMBIARE IL VOLTO DI UNA CITTA’…
Il Circolo DIANA è rimasto nel cuore di chi amava lo spettacolo abbinato alla classe ed alla bravura, ma spesso anche alla fortuna, di centinaia di persone che, anche per più volte la settimana, costituivano una fonte di ricchezza per il commercio e non solo. Il campo di gara era un luogo immerso per attimi interminabili nel silenzio, rotto solo dall’urlo del tiratore e dallo sparo, ma esplodeva in un boato solo alla fine della serie, durante la quale i tiratori avevano preso posto, a rotazione, nelle pedane. Sono anni legati ai ricordi della nostra adolescenza, vissuti in una Milazzo di altri tempi, che forse ricercava una propria identità, che viveva il miracolo dell’industrializzazione ma sperava prepotentemente nel turismo e nella crescita edilizia ed urbanistica, anche se le strutture erano assenti o insufficienti. Anni in cui Milazzo era la capitale del Tiro a volo, grazie alle iniziative dell’avvocato Micio Sibilla, indimenticato professionista che per decenni lottò per la crescita sportiva, turistica ed economica della sua città e dell’intera Sicilia. Oltre 40 anni di Presidenza lo hanno portato ad organizzare innumerevoli gare di tiro a volo, incrementando e propagandando uno sport che radunava a Milazzo i migliori tiratori nazionali ed internazionali, e suscitando un interesse per la disciplina che la rendeva paragonabile a sport ben più popolari: le tribune del Diana, sempre stracolme di spettatori, e gli alberghi, presso i quali alloggiavano i protagonisti di competizioni memorabili ne sono una testimonianza. Micio Sibilla non ha esaltato solo quella che era la precipua attività sportiva del sodalizio, ma ha avuto anche la capacità di portare a Milazzo i campioni delle più svariate discipline: scherma (dopo le Olimpiadi di Tokio, nel 1964, si affrontarono sulle pedane del circolo Diana le nazionali italiana ed ungherese, ai vertici mondiali); sci nautico (Milazzo ospitò le prove valide per l’assegnazione del titolo mondiale); aeromodellismo. Una Milazzo diversa da quella di oggi, fiera del benessere che viveva e che si riconosceva nelle iniziative di quest’uomo, al quale anche la classe politica dell’epoca attribuiva i meriti per avere saputo incrementare l’economia e il turismo, in anni in cui la presenza dell’industria era la principale fonte di ricchezza per migliaia di famiglie. In quegli anni assumeva consistenza l’attività edilizia, sulla spinta dell’incremento della popolazione e della richiesta di nuove unità immobiliari per chi sceglieva Milazzo, al centro di un movimento di attrazione, per fissare definitivamente la propria residenza.
Il Circolo DIANA continuava come un inarrestabile rullo compressore a spianare la strada ad iniziative memorabili: fu istituito il Gran Premio TRINACRIA, competizione internazionale che vedeva accorrere nella nostra città i migliori tiratori del mondo. Campioni mondiali, campioni olimpici, elementi come Rossini (oro a Melbourne), Mattarelli (Tokio), Giovannetti (Los Angeles e Mosca), Ronchi, Pera, Venturini, Cioni, Danna, Leon Bozzi. E non bastavano gli alberghi per ospitare i partecipanti e le loro famiglie, ma si doveva ricorrere anche a strutture di altri comuni, che vivevano di luce riflessa!
E mentre andiamo vanamente alla ricerca di quegli anni irripetibili, rimasti scolpiti nel nostro cuore di adolescenti, e nei nostri ricordi sono sempre vivi quegli spari, quei piattelli, quelle migliaia di spettatori, quei silenzi assordanti, quei colombi che cercavano di sfuggire alla cruenta mattanza, i piattelli che si frantumavano o, solo se sfiorati, cambiavano direzione dando al tiratore la certezza di non avere sbagliato colpo, quei ristoranti pieni ad ogni ora, quegli alberghi nei quali era difficile trovare un posto letto, quelle vetrine dei gioiellieri nelle quali ori e brillanti avevano disponibili e generosi acquirenti … a guardare le foto di questa pagina abbiamo nostalgia di quel tappeto erboso che nelle sere d’estate ospitava anche un cinema all’aperto, di quegli uomini alla ricerca di una giornata di gloria… Ci manca una Milazzo che non tornerà più, ma che non è stata dimenticata da chi non finirà mai di ringraziare gli artefici di quel miracolo nel quale sarebbe stato giusto credere concretamente…
Direttore le faccio notare che il DIANA ha anche ospitato serate dedicate all’opera lirica
Certamente… Ma se dovessimo scrivere tutto quel che si facevain quegli anni, al Diana, ci vorrebbero pagine e pagine … Grazie per la sua osservazione.
In estate era anche adibito a cinema all’aperto, dove il Sig. Serafino Cannistra’ ( U scapparu) noleggiava i cuscini …. anche Lui abitante in Via Perdichizzi ( a Sena)