ALBUM DEI RICORDI, la merceria BERTE’.

Francesco BERTE’, per tutti CICCIO BERTE’, compirà 80 anni il prossimo novembre. Di questi, sessanta li ha passati in quel negozio di via Giacomo Medici, con una breve parentesi in via Cumbo Borgia, di fronte al duomo. Per lunghissimi anni, assieme a lui la moglie, adesso la figlia, ma anche le fidate commesse delle quali provo a ricordare i nomi: Angela, Vera, Enza… Sessant’anni che avrebbero meritato una torta, assieme a tutti i colleghi di via Medici, ma siamo certi che i festeggiamenti saranno riservati al titolare in occasione del suo compleanno. Ne ha cose da raccontare il nostro CICCIO BERTE’, titolare della storica merceria, all’interno della quale espone con orgoglio una foto degli anni del Commerciale con tanti amici che, come lui, si sono diplomati ragionieri in anni ormai lontani! Vorremmo raccogliere le sue testimonianze sulla vita milazzese, con particolare riferimento al commercio del centro cittadino, da quel 2 agosto 1961, data di apertura della merceria. Era l’anno del Centenario, e in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, nel 2011, la merceria BERTE’ ha voluto addobbare la vetrina con i colori della nostra bandiera. Non ci sono più i vecchi colleghi di un tempo, e le aziende commerciali in via Medici sono gradatamente cambiate. Non ci sono i suoi “vicini” di una vita, e l’ultimo ad uscire di scena è stato Migliorino, scomparso qualche anno fa. Non c’è Antonuccio, il negozio floreale ubicato sul marciapiede opposto, prima che la via Medici diventasse pedonale: erano i primi anni di attività di Nuccio, che subentrò alla mamma ma che oggi è un maestro floreale che il mondo ci invidia ed ha trasferito la sua azienda. Non ci sono Nino Catanzaro con la signora Concettina e il suo negozio di regali, e Giuliano Testa, come non c’è più il bar Romagnolo; e nemmeno Santo Torre, Giovannino Spoto, La Rocca, la copisteria Alfam, la profumeria Picciolo, il barbiere Ullo, il signor Pino e i suoi elettrodomestici prima dell’arrivo delle grandi catene di distribuzione, il raffinato negozio Arteregalo di Amato, Pietro Caravello e Molinari, il cui bulldog faceva sobbalzare chi passeggiava e si soffermava dietro la vetrina! Non c’è più Tony Scuderi, con le sue macchine da cucire e con quell’insegna, PFAFF, che suonava strana e che aveva permesso di assicurare una identificazione al suo titolare, prima che divenisse universalmente noto con quello di Don Calogero! Nemmeno il bar Cambria e l’Hotel Diana ci sono più; e la gloriosa storia del Cinema Liga, inaugurato nel dicembre del 1960, pochi mesi prima della merceria Bertè,  si è conclusa qualche tempo fa. Ciccio Bertè ha da raccontarci l’avvicendamento ai vertici dell’edicola denominata Ainis, con Mico Maiorana e Nicolino Giorgianni, in cui oggi c’è Natalino Andaloro; o della rosticceria Oteri, meglio conosciuta come Munzueddu, al quale era subentrato verso la fine degli anni sessanta il genero Pippo Sindoni ed oggi diventata La Gustosa con Francesco e sua papà. Tanti gli esercizi commerciali, persino il vecchio bar Minutoli, o il laboratorio di Marmi, e andando verso piazza Caio Duilio, la vecchia gioielleria Nicosia, e il bar Patti o altri, venuti successivamente e quelli che oggi non sopravvivono nei ricordi dei milazzesi. Certamente, la testimonianza di Ciccio BERTE’ sarà fondamentale per scrivere molte pagine di storia di una Milazzo diversa, più genuina e forse migliore. Rivedremo i protagonisti, li faremo rivivere nei nostri ricordi, e ognuno di loro lo abbineremo ad una foto, un volto, un acquisto, un episodio…

Cominciamo con CICCIO BERTE’ e la sua merceria; ma sono certo che, così come tempo fa ho raccontato la storia di Munzueddu, quella di Antonuccio, l’altra del bar Romagnolo, saranno in tanti a volere che il loro nome o la loro azienda entrino a pieno titolo in questo ALBUM DEI RICORDI! Che in fin dei conti è la storia della nostra città.

Auguri, Ciccio! Aspettiamo la torta per i tuoi ottant’anni!