di Luigi CELEBRE
La ricorrenza della Santa Pasqua è stata sempre, per antica tradizione, attesa e salutata con molta gioia da grandi e piccini.
Precedentemente nel corso delle quaresime dai pulpiti venivano narrate le vicende del martirio di Gesù.
In molte famiglie si preparavano i “piatti” che ornavano il Sepolcro.
Nella settimana santa nei giorni in cui il suono delle campane veniva sostituito dal rumore della “troccola di legno” aumentava il senso di tristezza percepito durante la quaresima.
Si attendeva il suono delle campane a festa, che avveniva il giorno di sabato alle ore 12, che veniva accolto con gioia e commozione.
I figli più piccoli felici di potere mangiare la “cudduredda” che tutte le mamme sapevano preparare, i ragazzi felici di poter farsi la prima comunione e poi sfilare con il vestito nuovo in processione durante la festa del Corpus Domini.
L’occasione della festa della Santa Pasqua ci rendeva tutti più buoni ed era l’occasione per riallacciare vecchie amicizie superando dissapori e malintesi.
Oggi, per il secondo anno consecutivo, la ricorrenza non registrerà la gioia del passato perché tutto il territorio nazionale è stato dichiarato zona rossa allo scopo di evitare la crescita dei contagi della Pandemia Coronavirus che ha seminato troppi lutti e prodotto immensi danni economici ancora non quantificabili. Anche se consapevoli della necessità delle limitazioni imposte un velo di mestizia ci pervade.
Auspichiamo che i sacrifici giornalieri compiuti da tutto il popolo contribuiscano in modo determinante a farci tornare al più presto alla normalità debellando la Pandemia e superando la crisi economica.
Cogliamo l’occasione per augurare felice e serena Santa Pasqua a tutti convinti che presto si tornerà alla normalità.
(L.C.)
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