NELL’ANNIVERSARIO DELLA SUA SCOMPARSA, RENDIAMO OMAGGIO AD UN UOMO FRA I MASSIMI PROTAGONISTI DELLO SPORT, DEL TURISMO, DELL’ECONOMIA DI UNA CITTA’ E DEL COMPRENSORIO
Uscendo dall’atrio del Carmine, un tempo adibito anche a impianto sportivo (sul pavimento, formato da mattonelle cm 20 x 20 bicolori che davano vita a riquadri più grandi, era tracciato un campo da pallacanestro, lo sport che all’epoca vedeva la Libertas Nino Ferrara rappresentare la città; e successivamente di pallavolo, con la Nino Romano) appaiono, proprio di fronte, il Circolo DIANA ed il Nuovo Circolo del Tennis e della Vela.
Il Circolo Diana è rimasto nel cuore di chi amava lo spettacolo abbinato alla classe ed alla bravura, ma spesso anche alla fortuna, di centinaia di persone che, anche per più volte la settimana, erano una fonte di ricchezza per il commercio e non solo. Il campo di gara era un luogo immerso per attimi interminabili nel silenzio, rotto solo dall’urlo del tiratore e dallo sparo, ma esplodeva in un boato solo alla fine della serie, durante la quale i tiratori avevano preso posto, a rotazione, nelle pedane.
Sono anni legati ai ricordi della nostra adolescenza, vissuti in una Milazzo di altri tempi, che forse ricercava una propria identità puntando sullo sport ad alto livello, che viveva il miracolo dell’industrializzazione ma sperava prepotentemente nel turismo e nella crescita edilizia ed urbanistica. Anni in cui Milazzo era la capitale del Tiro a volo, grazie alle iniziative dell’avvocato Micio Sibilla, indimenticato professionista che per decenni lottò per la crescita sportiva, turistica ed economica della sua città e dell’intera Sicilia. Oltre 40 anni di Presidenza lo hanno portato ad organizzare innumerevoli gare di tiro a volo, incrementando e propagandando uno sport che radunava a Milazzo i migliori tiratori nazionali ed internazionali, e suscitando un interesse per la disciplina che la rendeva paragonabile a sport ben più popolari: le tribune del Diana, sempre stracolme di spettatori, e gli alberghi, presso i quali alloggiavano i protagonisti di competizioni memorabili ne sono una testimonianza.
Micio Sibilla non ha esaltato solo quella che era la precipua attività sportiva del sodalizio, ma ha avuto anche la capacità di portare a Milazzo i campioni delle più svariate discipline: scherma (dopo le Olimpiadi di Tokio, nel 1964, si affrontarono sulle pedane del circolo Diana le nazionali italiana ed ungherese, ai vertici mondiali); sci nautico (Milazzo ospitò le prove valide per l’assegnazione del titolo mondiale); aeromodellismo. Una Milazzo diversa da quella di oggi, fiera del benessere che viveva e che si riconosceva nelle iniziative di quest’uomo, al quale anche la classe politica dell’epoca attribuiva i meriti per avere saputo incrementare l’economia e il turismo, in anni in cui la presenza dell’industria era la principale fonte di ricchezza per migliaia di famiglie. In quegli anni assumeva consistenza l’attività edilizia, sulla spinta dell’incremento della popolazione e della richiesta di nuove unità immobiliari per chi sceglieva Milazzo, al centro di un movimento di attrazione, per fissare definitivamente la propria residenza.
Il Circolo DIANA continuava come un inarrestabile rullo compressore a spianare la strada ad iniziative memorabili: fu istituito il Gran Premio TRINACRIA, competizione internazionale che vedeva accorrere nella nostra città i migliori tiratori del mondo. Campioni mondiali, campioni olimpici, elementi come Rossini (oro a Melbourne), Mattarelli (Tokio), Giovannetti (Los Angeles e Mosca), Ronchi, Pera, Venturini, Cioni, Danna, Leon Bozzi. E non bastavano gli alberghi per ospitare i partecipanti e le loro famiglie, ma si doveva ricorrere anche a strutture di altri comuni, che vivevano di luce riflessa!
E mentre andiamo vanamente alla ricerca di quegli anni irripetibili, rimasti scolpiti nel nostro cuore di adolescenti, nei nostri ricordi sono sempre vivi quegli spari, quei tiratori, quelle migliaia di spettatori, quei silenzi assordanti, quei colombi che cercavano di sfuggire alla cruenta mattanza, i piattelli che si frantumavano o, solo se sfiorati, cambiavano direzione dando al tiratore la certezza di non avere sbagliato colpo, quei ristoranti pieni ad ogni ora, quegli alberghi nei quali era difficile trovare un posto letto, quelle vetrine dei gioiellieri nelle quali ori e brillanti avevano disponibili e generosi acquirenti … a pensarci bene abbiamo nostalgia di quel tappeto erboso che nelle sere d’estate ospitava anche un cinema all’aperto, di quegli uomini alla ricerca di una giornata di gloria…
Ci manca una Milazzo che non tornerà più, ma che non è stata dimenticata da chi non finirà mai di ringraziare gli artefici di quel miracolo nel quale sarebbe stato giusto credere concretamente…
L’AVVOCATO DOMENICO SIBILLA
4 maggio e 5 maggio: due giorni consecutivi che racchiudono l’arco di vita di un uomo che amò Milazzo. Due giorni consecutivi che vanno però dal 1910, anno di nascita, al 1998, anno in cui andò via per sempre. In questi 88 anni lui, Domenico Sibilla, confidenzialmente Micio per chi lo conosceva, si dedicò instancabilmente al lavoro, alla famiglia, allo sport, alla crescita della sua città, alla quale non chiese mai nulla ma dalla quale ricevette, negli ultimi anni della sua vita, un’offesa che lo turbò profondamente, uno sfregio che ancora oggi brucia e che lo addolorò: la distruzione di ciò che aveva creato e che aveva portato immensi benefici alla città ed alla sua economia. Le nuove generazioni non conoscono quest’uomo, ma il suo ricordo è vivo in coloro che rimpiangono i momenti di prosperità e di benessere che hanno fatto grande Milazzo e l’hanno resa unica nel mondo sportivo.
Micio Sibilla nacque a New York il 4 maggio 1910. Tornato in Italia, conseguì la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Messina, giovanissimo. Si stabilì a Milazzo, dove esercitò la professione di avvocato con passione, serietà, competenza, onestà, doti innegabili che hanno caratterizzato il suo percorso professionale ma anche gli anni della sua vita, nel corso della quale aveva improntato ogni sua azione al rispetto della dignità di ognuno, e alla generosità mostrata in silenzio e senza atteggiamenti esteriori. Nel 1983 si commuove quando i colleghi gli consegnano una targa perché “in cinquant’anni di professione ha onorato il Foro”. Ma i ricordi più vivi dell’avvocato Sibilla sono legati alle manifestazioni sportive, che resero grande Milazzo: quella Milazzo uscita fuori dal secondo conflitto mondiale, che cercava spazi per rilanciare l’economia, e di conoscere il suo futuro, che lui stesso vedeva nel turismo. Sportivo egli stesso nell’accezione più vera del termine, ha praticato il calcio, militando nella Spadaforese, è stato arbitro, campione di tiro a volo, convinto propugnatore degli ideali e dei valori che devono stare ai vertici di qualsiasi pratica sportiva. Nel 1943 è fra gli artefici della costituzione del Circolo DIANA, sodalizio apolitico e senza fini di lucro, come recita lo statuto, per la pratica del tiro a volo e per “l’incremento turistico della città”. Diverrà lo storico e indiscusso Presidente fino al 1988, anno in cui il Comune di Milazzo, decidendo di destinare ad altro uso i locali e il campo di gara, assesta un colpo mortale alle ambizioni sportive, economiche e turistiche della città, espresse con i fatti e con unanimi consensi internazionali per lunghissimo tempo. Anni lunghissimi durante i quali Milazzo aveva un significativo ritorno in termini economici, e il rilievo dato alle manifestazioni da parte dei media nazionali ed internazionali pubblicizzava ed esportava il suo nome oltre i confini della Sicilia: la RAI riprendeva le gare, trasmettendole durante le edizioni sportive o la stessa Domenica Sportiva, a ritmo continuo!
Instancabile organizzatore di grandi eventi, e fedele alla necessità di far procedere di pari passo lo sport ed il turismo, all’avv. Micio Sibilla i paesi esteri riconoscevano i meriti del suo impegno e della sua passione. Malta, Andorra, Francia, Inghilterra, Germania, Romania, San Marino, Unione Sovietica gli tributano onorificenze e Presidenze Onorarie di Circoli Tiravolistici. Il CONI lo onorava facendogli presiedere assemblee nazionali, mentre la Federazione Tiro a Volo lo premiò con la Targa d’oro. Medaglia d’oro Libertas, Stella d’argento al merito sportivo, nel 1997 gli viene conferita la Stella d’Oro al merito sportivo dal CONI, con la seguente motivazione “Fondatore del Circolo Diana di Milazzo nel novembre 1943, è stato, nel settore Tiro a Volo, instancabile organizzatore di manifestazioni nazionali ed internazionali, nonché promotore di scambi socio culturali ed Ambasciatore dell’ospitalità e cordialità siciliana nel Mondo”.
Un particolare poco conosciuto, ma che l’avvocato Sibilla ricordava con orgoglio ed emozione perché rappresentava, in concreto, il suo modo di intendere lo sport, come sana competizione, amicizia, fraternità, si è verificato nel corso di una gara internazionale a Bucarest. Al ricevimento che chiudeva la manifestazione, la rappresentativa del DIANA si era trovata seduta tra quella americana e quella russa, in tempo di “guerra fredda”. Con spontaneità, aveva donato alle due squadre il distintivo del Diana. Per ricambiare, il generale russo gli aveva offerto della vodka da bere assieme ai tiratori milazzesi. Oltre che a loro, l’avvocato Sibilla lo passava anche agli americani, i quali, gradendo il gesto, avevano ricambiato offrendo sigarette. Sibilla prese le sigarette, porgendole anche ai russi: il ghiaccio era sciolto! I componenti delle squadre russa e americana a fine manifestazione di strinsero anche la mano.
Non si fermava allo sport l’impegno del Circolo Diana. In anni ormai lontani da noi si organizzavano anche eventi culturali di grande rilievo: premi giornalistici, letterari, fotografici, mostre di pittura. Si ricordano anche gli impegni ricreativi e musicali, che hanno contraddistinto un’epoca. E le iniziative non escludevano il sociale: a Natale, ogni anno, pranzo e doni per un centinaio di bambini fra i meno fortunati!
L’avvocato Micio Sibilla ha chiuso la sua vita terrena il 5 maggio 1998, un giorno dopo il compimento del suo 88° compleanno. Reminiscenze scolastiche ci richiamano un illustre personaggio della storia, scomparso il 5 maggio: “ai posteri l’ardua sentenza” fu la conclusione del Manzoni, per valutare se quella di Napoleone fosse stata vera gloria. Tanti i giudizi, e molti certamente contraddittori. Su Micio Sibilla i giudizi sono concordi: ha amato, onorato e promosso Milazzo senza chiedere nulla, senza altri fini, da Uomo libero. La sua soddisfazione? Il consenso che ricevevano le manifestazioni che lui organizzava. E ancora oggi, piuttosto che esprimere perplessità o dubbi su ciò che ha fatto, chi lo ha conosciuto ed apprezzato non può far altro che rimpiangere quei giorni in cui Milazzo, fiera del suo glorioso passato, guardava avanti, pronta a spiccare, ad ogni occasione, il volo verso mete sempre più prestigiose… lontano, fino a perdersi nell’immensità del mare e del cielo, come quei colombi che, lasciati liberi, eludevano i colpi mortali dei tiratori, e si libravano felici in un’immensità fatta di sogni, di libertà, di entusiasmo.
Dal libro ALTRO GIRO. ALTRA CORSA, Lombardo edizioni, Milazzo
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