da CITTADINI CONTRO L’INQUINAMENTO (FACEBOOK)
Che cosa si parla a fare di “transizione ecologica”, se poi nella Raffineria di Milazzo si continuano ad utilizzare combustibili altamente inquinanti come il coke e l’olio combustibile?
Abbiamo chiesto al governo di inserire nel “Revovery Plan” le modifiche impiantistiche necessarie ad abbandonare questi combustibili anacronistici nella Raffineria. Questo significa tutelare clima, salute e lavoro.
Il Presidente della Regione e la politica locale ci supporterà in questa richiesta? E cosa ne pensano i sindacati che negli ultimi anni si sono battuti contro la decarbonizzazione della Raffineria, per seguire la strategia miope e retrograda dell’azienda?
Che dire poi di quei sindaci che 3 anni fa hanno accantonato le prescrizioni sanitarie che andavano in quella direzione? O di quelli che ancora oggi sono restii a prescriverle?
Messina, 22.04.2021
Al Presidente del Consiglio dei Ministri presidente@pec.governo.it
Al Ministro della Transizione Ecologica segreteria.ministro@pec.minambiente.it
e p.c.
Al Presidente della Regione Siciliana presidente@certmail.regione.sicilia.it
Oggetto: PNRR – Applicazione della Transizione ecologica alla Raffineria di Milazzo
Egr. Sig. Presidente, Egr. Sig. Ministro,
abbiamo appreso con soddisfazione che uno dei punti chiave del PNRR è rappresentato dalla transizione ecologica.
Non si può non condividere l’esigenza di una rivoluzione verde, considerando l’incalzante emergenza climatica ed ambientale, che, insieme alla pandemia, rappresenta uno dei principali problemi globali.
Riteniamo però necessario che questa transizione si traduca in cambiamenti tangibili anche e soprattutto in quei territori che, per servire il fabbisogno energetico del paese, continuano a pagare un prezzo altissimo dal punto di vista ambientale e sanitario.
Territori come il nostro, che da 60 anni ospita la Raffineria di Milazzo, una delle più grandi d’Italia, nonchè principale responsabile del massiccio inquinamento che affligge il nostro comprensorio, in cui, non a caso, sono stati istituiti un Sito di Interesse Nazionale per le bonifiche ed un’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale.
In tale area gli studi epidemiologici condotti dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla Regione Siciliana evidenziano eccessi significativi che riguardano tutte le patologie per cui vi è evidenza scientifica di associazione con raffinerie e petrolchimici. Tra queste patologie vi
sono ad esempio le malformazioni congenite. L’ultimo rapporto S.E.N.T.I.E.R.I. (il programma di sorveglianza epidemiologica dell’ISS per le aree inquinate), pubblicato nel luglio 2019, evidenzia tra i nati di Milazzo e dintorni l’eccesso di malformazioni congenite più elevato d’Italia (+79%).
Ma non si tratta solo di un problema locale.
La Sicilia è la terza regione d’Italia ad emettere gas serra, con 15,1 milioni di tonnellate l’anno.
Di questi buona parte provengono dagli impianti di combustione degli impianti di raffinazione della regione.
Solo la Raffineria di Milazzo produce 2,4 milioni di tonnellate di gas serra l’anno. Cosa ancor più grave, tali emissioni si sono mantenute stabili nel corso del decennio da poco concluso, in controtendenza con il dato nazionale.
Ciò è senz’altro dovuto al fatto che ancora oggi la Raffineria di Milazzo copre una parte significativa del proprio fabbisogno energetico mediante coke e olio combustibile.
Lo scorso anno il riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale stava per predisporre la conversione a gas di tutti gli impianti di combustione della Raffineria, in applicazione del Piano regionale di tutela della qualità dell’aria, che prevedeva misure di riduzione delle emissioni per le maggiori fonti inquinanti della regione.
Purtroppo tali misure sono state poi annullate dal T.A.R. Sicilia per errori procedurali e pertanto la conversione delle raffinerie siciliane è stata accantonata.
Oggi però continua a risultare fortemente anacronistico che una delle principali fonti emissive della Sicilia e d’Italia utilizzi combustibili altamente inquinanti e climalteranti come il coke e l’olio combustibile.
E’ necessario che la Rivoluzione verde a cui l’Italia e il mondo intero sono chiamati arrivi anche a Milazzo.
Pertanto Vi chiediamo di considerare l’inserimento nel PNRR di interventi di conversione della Raffineria di Milazzo volti ad abbandonare l’utilizzo dell’olio combustibile e del coke in favore di combustibili gassosi, peraltro già impiegati in raffineria.
Ciò consentirebbe di conseguire al contempo sia una significativa riduzione delle emissioni climalteranti, sia un sensibile miglioramento della qualità dell’aria del comprensorio, con inevitabili ricadute positive anche sui dati sanitari.
Cordialmente,
Davide Fidone, in rappresentanza del
Comitato dei cittadini contro l’inquinamento nella valle del Mela
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