Interessante ed avvincente narrazione del prof. Pietro TORRE su alcuni episodi di avvistamenti di dischi volanti …
… i cosiddetti “dischi volanti” erano già stati visti a Milazzo, esattamente nel 1950, come si può leggere in un articoletto apparso sul quotidiano, oggi non più stampato da tanti anni, “Il Giornale dell’Isola” del 9 dicembre 1950; il fenomeno fu visto la sera del 7 precedente.
E per rimanere in tempi molto lontani ecco la narrazione di un curioso fenomeno che negli anni 30 terrorizzò una famiglia nella zona del campo sportivo, di fronte all’incirca alla “Grotta Polifemo” riferitami da una anziana signora che a quel tempo era diciottenne e ricordava tutto benissimo: “Estate del 1933, mattina, Milazzo, via Grotta Polifemo. Durante un violentissimo temporale con intensa attività di fulmini, appena terminato un diluvio di pioggia che si era abbattuto sulla zona, una donna stava con la scopa buttando giù l’acqua piovana accumulatasi nel terrazzino e teneva aperta la porta che si affacciava all’interno dell’abitazione, quando, improvvisamente, apparve nel vuoto di tale porta una specie di “palla di fuoco” a forma di uovo o di palla da rugby, con le dimensioni proprio di quest’ultima. Si mosse molto velocemente, senza lasciare scia; entrata dalla porta, che affacciava dal lato di ponente, verso il mare, passò davanti alla donna paralizzata dal terrore, imboccò la scala in discesa sospesa a mezz’aria, arrivò nella stanza a piano terra, dove la famiglia aveva un negozio di tabacchi. Proprio ai piedi della scala c’era il fratello della testimone: la “cosa” gli sfrecciò davanti a non più di 20 cm, poi si diresse verso l’entrata del negozio, che affacciava sulla strada; qui, appoggiato allo stipite, c’era un ragazzo che prima aveva portato alla famiglia del pesce per il pranzo e che stava riparandosi dalla pioggia; la palla infuocata, attraversando la porta, sfiorò anche lui e giunse in mezzo alla strada, all’epoca sterrata e fangosa, con molte pozzanghere. Qui di colpo mutò direzione e deviò verso Nord raggiungendo un palo della luce elettrica situato a circa 50 m di distanza e con uno scoppio svanì. Tutto in un tempo brevissimo, senza causare danni né lasciare tracce. C’era, sull’altura dirimpettaia alla casa, un pastore con delle pecore al pascolo: quando più tardi egli scese in strada, si fermò al negozio e raccontò che ad un certo punto su quella casa vide qualcosa di impressionante, che descrisse come “un incrocio di fulmini”. La testimone all’epoca dei fatti aveva 18 anni ed è stata da me intervistata il 28 settembre 2003. Riguardo quello che fu visto, la corretta valutazione è quella del “fulmine globulare”.
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