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ASSE VIARIO, DOPO INCURIA E MENEFREGHISMO SI SCOPRE IL BUSINESS…

RITORNA IL NUOVO COLLABORATORE CHE HA SCOPERTO L’IRONIA: ECCO UNA PUNGENTE PAGINA CHE PUBBLICHIAMO, E LO SOTTOPONIAMO AL  GIUDIZIO DEI NOSTRI LETTORI. PROMOSSO O BOCCIATO?

Nessuno pensava che, dal giorno della sua progettazione, l’Asse Viario di penetrazione potesse avere tanta pubblicità così come la sta avendo da oltre un anno. E noi, cara Redazione di TERMINAL che hai messo a disposizione il giornale per dare voce a chi, giornalmente, si lamentava dei rischi e del doloroso stato di abbandono, siamo purtroppo stanchi di fare segnalazioni a vuoto sulle condizioni in cui versa questa strada che abbrevia i percorsi e conduce direttamente nel cuore di una Milazzo caduta sempre più in basso. Anche per colpa nostra, cittadini che non siamo stati in grado di dare una svolta sbagliando ancora… E come cittadini incapaci di alzare la testa e di reagire, finiremo sconfitti per “stanchezza” e, nel tempo, tutto comincerà a sembrare ineluttabile, fisiologico del sistema e saremo – finalmente – felici e contenti. Questo è il rischio che si corre perdurando il silenzio e l’inattività nonostante il prezioso, disinteressato apporto di chi ama la propria Città e vorrebbe contribuire a renderla sicura, vivibile e più a misura di cittadino ad ogni livello.

Tuttavia, transeat che siamo ben lontani dal vedere realizzati tali auspici; passi pure che l’asse viario sia proprio lercio, mal tenuto, sconnesso ed assolutamente privo di segnaletica orizzontale; passi anche che erbacce e sterpi lo contornino a mò di serti d’alloro; che i tralci di vite selvatica nascondano il guardrail; che i canneti sorgano e si sviluppino rigogliosi ben oltre il ciglio strada; nulla diciamo sulla segnaletica verticale, eterogenea, mal disposta, spesso errata o inutile e fuorviante; in alcuni punti cadente o occultata dalla vegetazione; e non ripetiamo che molti tratti di guardrail siano ancora divelti da ANNI (uscita Ospedale pista lato monte), o DOLOSAMENTE  smontati per realizzare l’accesso abusivo ad una antenna  per trasmissioni via etere; o non riparati da mesi dopo essere stati divelti causa incidenti sempre nella stessa curva (quella che scavalca la Via A. Gramsci). Tutt’oggi quel tratto di guardrail più VOLTE danneggiato, è ancora divelto e non costituisce protezione alcuna. Neppure i nastri bianco/rosso posati in grande abbondanza possono far dormire sonni tranquilli a chi si sentirà pago di questa bella trovata. Continuando, tralasciamo di ripetere che i segnali che indicano i “limiti di velocità” sulle due carreggiate sono contrastanti fra loro, nonostante le dette carreggiate siano “gemelle” in tutto e per tutto. E che sono spuntati, simbolo di pace, alberelli di olivo che crescendo (se non estirpati prima e sostituiti con guardrail) saranno causa di sciagure. Non tralasciamo invece di segnalare la presenza di personale in divisa, in servizio così come si conviene, per controllare che tutto proceda per il meglio, che le auto non sfreccino scambiando quella strada per Indianapolis, e che tutto proceda nella norma… Quale norma? Non certo quella di Bellini, e nemmeno la pizza con ricotta e melanzane. Neppure quella fissata dal Codice della Strada, che impone la perfetta visibilità degli agenti durante il controllo della velocità dei veicoli. L’autovelox è stato definito da qualcuno (e chi si sogna di dargli torto) un “efficace strumento per fare affluire il denaro dei polli nelle casse dei comuni”. Contro di esso sono stati scomodati Giudici di Pace, pretori, giuristi, corti d’appello, persino la Cassazione. Tempi lunghi, che non lasciano alcuna speranza. Un vero business per avvocati e c. con ricorsi e cause che durano anni ed anni. Conviene? Non conviene? In ogni caso, l’affare più importante lo fa chi gestisce l’autovelox. I comuni fanno CASSA. Anche chi viene beccato fa CASSA. E poichè a percorrere l’Asse Viario sono sempre gli stessi, anche quattro volte al giorno, è probabile che questa cassa sia … funebre. Sfido: oltre metà stipendio se ne va per pagare i debiti del Comune, quando sarebbe stato più lecito scovare i responsabili del dissesto e inchiodarli alle loro responsabilità! Anche dopo decenni!

Commenti

2 commenti

  1. Per i nuovi cartelli fissi che segnalano l’autovelox, giustamente, i soldi si sono trovati. Per tutti gli altri mancanti o fatiscenti che si dovrebbero posizionare o cambiare in tutto il territorio comunale non c’è invece speranza…

  2. Non basterà un secolo ed una barca di soldi per rimediare ai danni!

    E semu sempri ‘dda ! La vegetazione torna utilissima ai “cecchini” dell’autovelox che proditoriamente si appostano sotto l’ombra delle frische frasche per pagarsi lo stipendio che, con le casse esangui e fallimentari del comune, volerebbe moooolto alto! Ai turisti in arrivo si proporrà una città assediata dalla mondezza,daL sudiciume e dalla giungla urbana fatta di sterpaglie,alberi sull’asse viario, allagamenti di acqua potabile (meglio che fognari), olezzi nauseabondi sulla strada di ponente in zona depuratore,spiagge allucinanti per il loro degrado e marciapiedi scagazzati dalle bestie al seguito di padroni lerci. Manca qualcosa? Un solo cartello dovrebbe essere apposto ad ogni ingresso dell’asse viario,questo: “PER ME SI VA NELLA CITTA’ DOLENTE…. LASCIATE OGNI SPERANZA O VOI CH’ENTRATE”.

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