L’INTERVENTO PROVVIDENZIALE DI CLAUDIO PUGLISI E IL SUO EROICO SALVATAGGIO DI UNA VITA UMANA, CON SPREZZO DEL PERICOLO, HANNO ACCESO I RIFLETTORI SULLA SICUREZZA DELL’ASSE VIARIO. DA TROPPI ANNI INVOCHIAMO INTERVENTI CHE POSSANO TUTELARE GLI AUTOMOBILISTI. MA OGNI RICHIESTA, LEGITTIMA, SI E’ SCONTRATA CON IL RIFIUTO DI INTERVENIRE PER GARANTIRE QUANTO MENO IL MINIMO INDISPENSABILE. DA OLTRE TRE ANNI DA QUEL TRAGICO VOLO DAL VIADOTTO SU VIALE GRAMSCI LA BARRIERA DI PROTEZIONE E’ IN CONDIZIONI PENOSE. E NON E’ LA SOLA A METTERE A REPENTAGLIO LA VITA DEGLI AUTOMOBILISTI. SE IERI L’ALTRO L’INTERVENTO DI CLAUDIO PUGLISI E’ STATO VISTO COME PROVVIDENZIALE, E IL RAGAZZO DI PACE DEL MELA DEFINITO DA TANTI UN ANGELO CUSTODE, NON SAPPIAMO FINO A QUANDO GLI ANGELI CUSTODI VEGLIERANNO SU CHI PERCORRE QUELLA STRADA MALEDETTA.
LETTERA GIUNTA IN REDAZIONE:
Ho letto l’articolo da Voi pubblicato, con vero interesse poiché sapevo fin dalla mattina di oggi di quell’incidente e cerco di vedere nel mio immaginario, così come intimamente li ho percepiti, i tempi dell’intervento di Claudio. Condivido che non è da tutti avere il sangue freddo, la determinazione, la capacità di percepire, nel breve volgere di qualche secondo, un rischio al quale un suo simile sta andando incontro. E non è da tutti autodeterminarsi in una sola direzione che è quella di compiere un gesto da uomo coraggioso ed altruista. La mente in subbuglio…il cuore che batte a mille…che faccio? – ma c’è fuoco…e se scoppia? – Ma sono frazioni di tempo millesimali col cervello che elabora ed il cuore che pare voler esplodere e, da quel che leggo, solo un attimo Claudio ha impiegato per buttarsi in mezzo alle fiamme e poteva essere quel solo attimo che avrebbe potuto segnare il suo destino. Ma lui non ha avuto il tempo di pensare a tutto ciò, avrebbe fatto tardi a quell’appuntamento eroico, anche se lui non sapeva di esserlo. Era, ..è, un ragazzo, un giovane uomo col suo coraggio e con la sua scelta che nessuno avrebbe mai potuto mutare… nemmeno la paura sua o della madre che – atterrita – vedeva il proprio figlio esporsi ad un grave pericolo.
Ma, oggi, per vera fortuna e perché non era il loro giorno, l’Angelo Custode si è fatto Claudio ed ha determinato l’uno e salvato l’altro.
Ecco una sintesi veloce del mio stato d’animo dopo avere appreso i dettagli.
Ma non sempre capitano cose del genere. Sappiamo e TUTTI sanno di fatti luttuosi verificatisi proprio su questo moncone di strada che “dire maledetto” è forse un eufemismo.
L’uomo pilota, non nascondiamolo, ha sempre la sua percentuale di colpa, ma che questa arteria diventi sempre più pericolosa è certo ed acclarato non dal sottoscritto o da quanti altri si occupano di questa strada, bensì dai fatti che – fra l’altro e stante la sistematicità – lasciano anche trasparire la più totale incuria di chi – detenendo la proprietà della strada – nulla ha mai fatto per migliorarne la sicurezza.
L’Asse Viario è carente, metro dopo metro, da Milazzo fino a Corriolo per tutta una serie di irregolarità segnalate centinaia di volte dalle righe di Terminal, della Gazzetta del Sud e di tutte le altre testate giornalistiche locali, MA SEMPRE senza riscontro alcuno. I guardrail per la gran parte sono abbattuti o mancanti; la segnaletica orizzontale non esiste; quella verticale è carente e contraddittoria; i catarifrangenti a destra o a sinistra sono mancanti o sporchi; le buche sono nell’ordine delle cose. Se ci mettiamo anche i lavori, non eseguiti a regola d’arte… il quadro è completo. O non lo è affatto!
Muri di gomma? Ma certo, quale altra definizione sarebbe più idonea a chiarire la situazione? Tutto rimbalza come una palla impazzita che nessuno vuole raccogliere.
Speriamo che altri Angeli “vigilino” (ma veramente) sulle sorti di quanti per necessità si avventurano su quella strada, anche se mi pare anacronistico nel duemiladiciannove dover sperare nella grazia del Buon Dio piuttosto che nella presa di coscienza delle Istituzioni preposte.
27/2/2019
Gianni.