INTERVENTO REPENTINO, COME SI EVINCE DALLA FOTO E DALLA ULTERIORE SEGNALAZIONE PERVENUTA IN REDAZIONE. SEGNO CHE QUALCUNO LEGGE E SI PREOCCUPA. MA NONOSTANTE TUTTO FA IL FURBO, E CERCA DI PRENDERCI … SI’, PROPRIO PER QUELLA PARTE DOVE NON BATTE IL SOLE!
Esistono gli OGM…; tutti sappiamo il significato di questo acronimo e, quindi, mi risparmio la traduzione. Ma se ora scrivo UFM cosa ne pensate? Non Vi spazientite…, traduco per Voi: “Ulivi furbescamente modificati”, e, guardando contemporaneamente la foto, capirete subito di cosa sto parlando e Vi accorgerete che c’è qualcosa di diverso rispetto alla foto di due giorni addietro. Sì, gli alberi di ulivo sono diventati improvvisamente “nani”. Ma non pensate che ci sia di mezzo la mano Divina o chissà quale misterioso arcano o sortilegio di stampo fratelli Grimm, perché sbagliereste. La magia è tutta dell’uomo che elude l’input (suggerimento) dato con la precedente notizia ed a POTATO (si, proprio po-ta-to) gli alberi fino all’altezza di circa 60-70 cm.
Poveretto, e privo di comprendonio, oppure solamente furbo ma pur sempre censurabile; non ha capito che il problema non sta nel fatto che quegli alberelli fossero alti (e quindi da potare) o che avessero il tronco assimilabile allo stelo di un fiore, ma che la gravità alla quale ci si riferiva era vista in prospettiva futura, cioè ad alberi adulti “a completamento del ciclo produttivo” come chiaramente evidenziato sull’articolo precedente.
L’autore dell’abuso (o chi per lui, perchè siamo certi che c’è sempre un suggeritore in tutti gli atti illeciti…) non ha capito che in quel punto quegli alberi non ci devono stare perché lo vieta la Legge ed in particolare il Codice della Strada ed il suo Regolamento di Esecuzione.
Per sgombrare il campo da facili strumentalizzazioni, nell’ottica di pervenire ad un risultato che rassereni la comunità, a questo punto giova rinfrescare la memoria con dati ufficiali incontestabili, partendo dal fatto che l’Asse Viario, con le sue caratteristiche intrinseche, nell’ambito della “CLASSIFICAZIONE DELLE VARIE STRADE”, rientra in Classe “D” (art. 2). Definizione di strada di tipo “D” – Strada urbana di scorrimento: strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, ed una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici,…….”. In questa fascia si identifica l’Asse Viario in argomento per il quale (in quanto appartenente alla detta Categoria “D”), vale il seguente DICTAT:
La distanza dal confine stradale, fuori dai centri abitati, da rispettare per impiantare alberi lateralmente alla strada, non può essere inferiore alla massima altezza raggiungibile per ciascun tipo di essenza a completamento del ciclo vegetativo e comunque non inferiore a 6 m.
Cos’altro dire se non restare come al solito sbalorditi per certi comportamenti ed ancor di più per non aver avuto la sensazione che l’Istituzione locale abbia preso atto della situazione imponendo l’estirpazione degli alberi abusivamente impiantati. Di fatto gli alberi sono ancora là e qualcuno tenta di prenderci per il… scusate… in giro.
Se avesse comunque in mente di tutelare la pubblica incolumità, minacciata dalla scarpata adiacente alla corsia Milazzo / Corriolo dell’asse viario, faccia la seguente cosa: solleciti l’installazione di un guardrail. Se non dovessero esserci fondi, che lo compri lui, e lo faccia montare a salvaguardia di chi circola: il funzionamento è meglio di quel filare di alberelli che costituiranno, nel tempo ed una volta cresciuti, sempre un pericolo e SONO VIETATI DALLA LEGGE! A proposito, non dimentichi di installare anche, alla intersezione fra la stradina privata e l’asse viario, un paletto con un segnale di obbligo (direzione a destra) onde evitare che qualcuno, distratto, possa svoltare a sinistra e percorrere l’asse viario contro senso di marcia… E a seguito di incidente, mortale, ci sarebbe sempre chi si chiederà: “Ma questo camminava in senso inverso?” e non certo “Da dove è entrato”, visto che immissioni dalle proprietà laterali, prive di segnaletica, ce ne sono tante. Ma state pur certi che torneremo sull’argomento.