Un traguardo atteso e sospirato! Ci fa una strana impressione raggiungere questa età! Il fatto che da queste pagine più di una volta ho salutato i miei coetanei che festeggiano i 70 anni è la prova che per noi (o almeno per me…) è qualcosa di eccezionale. Sarà forse perchè da bambini i 70 anni erano sinonimo di vecchiaia (ma non solo i 70: per noi erano vecchi anche quelli che di anni ne avevano 60, o 50, o addirittura 40!) o perchè ci hanno convinti che giungere a questa età, che ci vede ancora baldanzosi e intenti a guardare il futuro, nonostante qualche problema di salute, significava chiuderci in casa e attendere il peggio, fatto sta che quella nostra generazione, nata negli anni del dopoguerra e della ricostruzione dalle macerie del Paese, si sente unita e maggiormente sensibile e attenta alle variazioni dei comportamenti, dei costumi, dei modi di vivere e di fare del mondo d’oggi; probabilmente legata da un filo che ci porta a considerare un traguardo importante proprio questa età! Senza preoccupazioni ma addirittura con soddisfazione.
Oggi a compiere i 70 anni sono due personaggi (mi sia concesso il termine) che passeranno alla storia di Milazzo perchè sono conosciuti da tutti, e non solo di questa città! Sono i GEMELLI NINO E SALVATORE COMPOSTO, noti per la loro attività svolta infaticabilmente da almeno 65 anni. Più piccoli di me di qualche mese, i fratelli COMPOSTO li abbiamo incontrati ogni giorno della nostra vita, particolarmente nelle domeniche e in tutte le feste, con le loro bancarelle per la vendita di ceci, arachidi ed altra frutta secca, che loro offrivano, fin da piccoli, e continuano ad offrire ai numerosissimi acquirenti, con la voce roca ma inconfondibile: “Nucillìna e càlia, a ddu cotti…”. Ed ogni volta che li incontro, i miei ricordi tornano ad un passato lontano, a quel mondo semplice e genuino della Milazzo vecchia, a due passi dal Borgo e dalla Marina.
Di quella Milazzo facevano parte tanti ragazzi e bambini: dai fratelli Russo (Santino, Giacomino, Mariano, Felice Russo) a Fano Nino Abbriano, residenti all’inizio di via Monastero, figli di don Mico e di donna Bastiana, quest’ultima vincitrice per due anni consecutivi del primo premio al sorteggio presso la chiesa di S. Rocco: la statuetta di Maria Bambina; dai Mondello a Franco Ullo; e poi Turi e Vincenzo Camarda; Pietro Maiorana, e Nino Composto, che abitava proprio sul piazzale antistante la chiesa, nella casa ad angolo, ed una schiera numerosissima di altri piccoli coetanei, senza nessuna distinzione di età fra il maggiore o il minore. Ricordo ancora quella casa di via San Francesco, 40, e quello stanzone d’ingresso, dove aveva trovato spazio la Radiomarelli a 17 pollici venduta dal signor De Gaetano, che non bastava per accogliere tutti coloro che volevano assistere ai programmi, anche se portavano le sedie.
E i ricordi dei bambini del tempo passano da Filippo La Spada a Filippo Oliva, figlio della signora Sarina, titolare della bottega di generi alimentari; da Enzo Pergolizzi, figlio di don Matteo, che abitava sotto casa mia, scendendo per le scale che immettevano in un cortile dove c’era la casa della famiglia Alioto (diversi fratelli e il giovanissimo Vincenzo, soprannominato Vent’anni per la sua età indefinibile, ma che di anni ne ha più di ottanta…) a Vincenzo e Vincenzino Pergolizzi, cugini, figli delle sorelle Maria e Vincenzina Mancì, e i loro fratelli, più piccoli di un paio d’anni. Quindi Serafino Anastasi, Gianna Malta, il fratello Salvatore, divenuto un valente conducente di bus con la Central di Vincenzo Messina. Ed ancora Lina Spalato, figlia della signora Sarina, moglie di Franco Salmeri, Franco Veneziano, Teresa Chillemi, con le sorelle Maria e Marta, e i fratelli Rocco, Pippo e Nino abitavano in via Monastero, a qualche decina di metri da casa mia. E tanti altri ancora…
Chi rimane di quel piccolo mondo? Sicuramente molti di meno rispetto ad allora, ma non perchè trasferiti in altra parte di Milazzo o in altre città: parecchi sono andati via per sempre! Rimangono di loro i ricordi, i giochi, la spensieratezza, le corse su e giù per la strada rimasta oggi come lo era in quegli anni 50. E come in quegli anni 50, rimane in noi la genuinità tipica della nostra fanciullezza, la sincerità, l’affetto e la stima reciproca negli incontri con questi coetanei, la voglia di guardare indietro per rivedere, come in un film, un passato che non tornerà più se non nei ricordi che, strano a dirsi, rimangono nitidi ed incancellabili nella nostra mente. E’ con gioia che riviviamo quegli anni, non certo con nostalgia; e la stessa gioia ci pervade oggi, che stiamo porgendo gli auguri ai fratelli COMPOSTO, Nino e Salvatore, giunti a 70 anni sicuramente da festeggiare! La stessa gioia che essi stessi, sono certo, proveranno leggendo non solo questo messaggio augurale, ma questo inatteso viaggio nel loro, nel nostro mondo di ieri, nelle strade che ci hanno visto bambini, fra gli amici che sorridenti fanno parte della nostra vita! Ed ho voluto scegliere una foto, simbolo di quegli anni in cui eravamo semplici, spontanei, contenti, in cui fra i tanti bambini su quel carretto si riconoscono proprio i due fratellini Composto assieme ad un nugolo di altri ragazzini, per i quali salire su un carretto era un modo diverso per divertirsi! Assieme alle foto, a colori, dei due COMPOSTO! Non chiedetemi i nomi: in settant’anni non sono riuscito ancora a chiamare l’uno o l’altro con il nome di battesimo, e non credo di essere il solo! Vediamo se ci riuscite voi…
In ogni caso… Auguri, Nino, auguri, Salvatore! Auguri e tanta felicità, compari!
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