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AUGURI, BUONE FESTE, FELICE ANNO NUOVO

Di Cristoforo TRAMONTANA

AUGURI, BUONE FESTE, FELICE ANNO NUOVO, è questo il periodo dell’anno, nel quale, l’ipocrisia raggiunge i gradi più alti di sublimazione.

Guardare esclusivamente al proprio ambito, entro cui tutto scivola liscio e privo di intoppi, senza accorgersi di quanta miseria, di quanta fame, di quanta angoscia son piene le case dei vicini, è distruggere perfino quella fievole fiammella di speranza che risiede in ogni essere umano.

Cinque milioni e settecentomila persone in stato di assoluta povertà vivono con meno di 625,15 euro mensili e circa otto milioni rischiano di cadere in stato di indigenza.

A coloro che, nei decenni, hanno dileggiato e sottovalutato le dottrine di Marx, seppellendone perfino i concetti più basilari, a fronte dell’incalzante ampliamento del numero di famiglie in miseria, ricordo un concetto espresso in maniera chiara dal filosofo, economista, politologo, storico, giornalista e politico tedesco: Il Capitalismo, inevitabilmente impoverirà le masse, dirottando tutta la ricchezza nelle ingorde mani di una circoscritta élite di industriali. Da questo scaturiranno crisi a catena e esasperazione delle lotte tra i ricchi e la classe operaia.

“L’accumulazione di ricchezza all’uno dei poli è dunque al tempo stesso accumulazione di miseria, tormento di lavoro, schiavitù, ignoranza, brutalizzazione e degradazione mentale al polo opposto”.

In queste teorie oggi si legge chiara la “profezia”: grandi aziende che sfruttano fino a licenziare i dipendenti, lasciando che centinaia di famiglie si perdano nella disperazione. Si parla di Stellantis, ma i tavoli di crisi, in Italia, sono decine e gli interessati che rischiano il posto di lavoro sono quasi 140.000 tra uomini e donne.

I teatrini televisivi che mostrano le scaramucce tra partiti, “con te c’erano più aziende in crisi”, “voi non sapete gestire l’occupazione”, “è colpa dei governi precedenti”, ecc., non sono più credibili, lo scaricabarile non mette piatti in tavola e non assicura cure mediche adeguate.

Cotechini, paccheri al sugo di cernia, arrosti al forno, spezzatini di Natale, polpette e involtini imbandiranno le tavole spensierate,

ma per i più fortunati tra gli sfortunati, bere un brodo caldo seduti su una panca in una stanza di un’angusta parrocchia, solo alla vigilia, renderà le festività più sopportabili?

Cin Cin, Prosit, Auguri,…

mentre la gente muore in Ucraina, a Gaza, in Siria, in Libano.

Intanto milioni di nostri dirimpettai guardano le luminarie dal buio delle case, a causa degli inarrivabili costi energetici.

Buone Feste

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