“PREMETTIAMO CHE i punti cruciali per coloro che vengono dal Tono sono San Papino e Piazza Roma: nelle due ore di punta coincidenti con il transito delle auto (migliaia) provenienti dal Tono, si doveva vietare alle macchine che provenivano dalla Colombo e dal Capo (escluso i residenti) di andare verso San Papino e farli defluire sulla Via Umberto I per non caricare ancora di più San Papino. Accorgimenti che in estate sono risultati molto efficaci“. Così leggiamo nel commento su Facebook in merito alla confusione che si è creata nella serata del 15 agosto, quando le auto sono rimaste incolonnate per almeno un’ora. Ma si aveva a che fare con un transito eccezionale: auto che si immettevano nella parte nord del campo sportivo, per essere chiari auto che si immettevano sulla strada asfaltata USCENDO DAL TERRENO DEMANIALE (ignare che la Capitaneria di Porto, se avesse fatto a tutte il verbale applicando le norme del Codice di Navigazione, avrebbe dovuto denunciare, con la violazione di occupazione abusiva di area demaniale tutti i proprietari dei veicoli…); auto che procedevano dal Tono, dove si erano portate sin dalle prime luci dell’alba con ombrelloni, sdraio, lettini, tende e accessori per il pranzo…
Insomma, un serpentone da bollino nero, richiamando i giorni caldi che sulle autostrade italiane coincidono con il rientro e le file ai caselli. Dopo un paio d’ore, tutto finito! Traffico smaltito, villeggianti rientrati a casa, e domani è un altro giorno. Un po’ come al Tono, dove le auto in entrata sapevano che si tratta di una strada senza uscite, quindi anche il rientro a fine giornata era stato preventivato, senza lamentarsi ed in perfetto ordine.
Ma degli abitanti del Tono non parla nessuno?
Strano che nessuno prenda le loro difese, eppure i residenti non pensano minimamente di lasciare la loro casa, in questi giorni di caos, perché avrebbero seri problemi per farne ritorno. Passi carrabili occupati, parcheggi occupati, strade interne intransitabili, impossibilità a comprare persino il pane o la pasta…
Ne vogliamo parlare? Ci preoccupiamo di villeggianti che si sono messi ordinatamente in fila, e nessuno di loro ha osato protestare dopo una giornata di sano divertimento, e dimentichiamo gli abitanti del TONO che sopportano?
Se una volta la casa al Tono era un sogno, adesso ci sono persone che non la vorrebbero nemmeno regalata!
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