PER IL COMITATO GRANDE PORTO, OGGI PIU’ CHE MAI OCCORRE USCIRE, IMMEDIATAMENTE E SENZA ALCUN INDUGIO, DA QUESTA AUTORITA’ CHE NON HA ALCUN INTERESSE A FAR CRESCERE MILAZZO MA UTILIZZA LE TASSE RISCOSSE DA MILAZZO…
Uscire immediatamente e senza indugio dall’Autorità portuale di Messina. È questa l’inevitabile ed ovvia considerazione del Comitato Grande porto in seguito a quanto pubblicato da un quotidiano locale sul fiume di denaro che ancora una volta viene elargito per il porto di Messina senza che un Euro venga destinato al porto di Milazzo.
Ricordiamo all’Autorità portuale di Messina che i 47 milioni di euro, frutto di un avanzo di gestione del 2016, grazie al quale è possibile sbloccare i finanziamenti per il porto di Tremestieri, per la nuova via don Blasco, per migliorare la più grande banchina crocieristica del porto di Messina e, aggiungiamo noi, dell’intero Mediterraneo, per il restauro dei padiglioni della Fiera, sono le tasse provenienti quasi per intero dal porto di Milazzo in virtù di accise riscosse per un importo pari ad un miliardo di euro.
Avendo svolto una parte consistente della mia vita lavorativa nel porto di Messina, ho avuto modo di conoscere la condizione strutturale in cui versava prima che venisse istituita l’ Autorità portuale. La situazione era talmente disastrosa per cui per non offendere la città di Messina preferisco non entrare nei particolari.
Nella veste di presidente del Comitato Grande porto parlerò soltanto del porto di Milazzo. Al momento della nostra forzata adesione all’Autorità portuale di Messina, il nostro porto aveva a disposizione un numero di banchine superiore a quello attuale, dato che una parte consistente del molo Marullo e del molo Luigi Rizzo sono stati inconsciamente dati in concessione a privati che ne hanno fatto giustamente uso per trarne notevoli vantaggi. Il presidente De Simone per sopperire a questi danni aveva garantito il suo impegno per la costruzione del molo XX Luglio, ma da più di un mese i lavori, in fase di ultimazione, sono fermi.
Errori tecnici o mancanza di fondi? L’ultima ipotesi sembrerebbe inconciliabile con il tesoretto di 47 milioni di euro a meno che tale somma non debba essere spesa per finanziare i prossimi lavori nel porto di Messina.
Intanto la stagione estiva è alle porte ed il ventilato progetto di liberare la città dal caos viario convogliando tutto il traffico all’interno della struttura portuale svanisce nel nulla assieme alla possibilità di utilizzare questa banchina per recuperare nuovi traffici.
Nessun intervento è stato effettuato per il dragaggio del porto con la conseguenza che a causa del basso pescaggio le navi sono costrette ad allibare al molo foraneo prima di poter scaricare alla banchina commerciale. Questa operazione comporta un aggravio di spese per la discarica delle merci ragione per cui, ad esempio, gli importatori barcellonesi di legname hanno preferito utilizzare altri porti economicamente più vantaggiosi.
Mancanza di idonee banchine e fondali di basso pescaggio impediscono l’ attracco delle grandi navi da crociera ragione per cui il porto di Milazzo è destinato a ricevere navi passeggeri di modesto tonnellaggio.
In quasi 20 anni di gestione dell’Autorità portuale di Messina non si è provveduto a collegare il porto con l’asse viario, impedendo lo sviluppo di ogni attività commerciale rinunciando anche alle richieste di molti armatori disposti ad investire per collegare il nostro porto con il continente. Questa dissennata gestione del nostro porto non ha contribuito a creare nuovi posti di lavoro per compensare la perdita subita con la chiusura dei molini Lo Presti e del cementificio di Villafranca Tirrena.
Le conseguenze sono evidenti e testimoniate dalla drammatica situazione in cui versano i lavoratori portuali.
Noi del Comitato Grande porto ci limitiamo a segnalare quanto esposto al Consiglio Comunale, legittimo rappresentante della città e al nostro Sindaco ritenendo che solo lui quale autorevole componente dell’ Autorità portuale possa intervenire per operare nella maniera più opportuna per mettere la parola fine a questa Autorità portuale.
Milazzo (ME), 23.03.2017
Com.te Sciotto Mario