Protagonista la marcia, in memoria di Maurizio Catanzaro, uno dei marciatori milazzesi che fin dal 1972 e per gli anni della sua adolescenza aveva permesso alla Fiamma Atletica Milazzo, e successivamente alla Tirrenica di Barcellona, di fregiarsi di due titoli italiani!
Presente la famiglia di Maurizio Catanzaro, che ha vissuto una giornata di sport con commozione ed emozione, e che ha effettuato gran parte delle premiazioni, assieme a vecchi amici giunti a Barcellona per essere vicini a Maurizio, alle 16.50 sono scesi in gara gli Esordienti, maschi e femmine di dieci e undici anni, sulla distanza di un chilometro. Dopo di loro Ragazzi e Ragazze, sulla distanza di due chilometri; Cadetti e Cadette, e per loro la distanza è stata di tre chilometri; quindi, impegnati sulla stessa distanza, gli ASSOLUTI, ossia Allievi, Juniores e Seniores. Proprio qui si attendeva qualcosa di sensazionale, ed il diciottenne Salvatore MANERA, in forza alla S. Pietro Clarenza, società allenata de Franco Bandieramonte nome conosciuto da chi segue la marcia agonistica, e che in lunghi anni di attività ha regalato soddisfazioni alla Sicilia e portato molti atleti in maglia azzurra, ha mandato in visibilio il pubblico! Il suo tempo finale, 12.25:93, annunciato dal tabellone luminoso e dallo speaker, costituisce la migliore prestazione italiana stagionale della categoria Juniores, e si avvicina al record dell’altro catanese, Walter Arena, stabilito addirittura nel 1982 sulla pista di Catania! Manera è stato premiato per la migliore prestazione tecnica dalla prof.ssa Ivana Bonaccorsi, presidente del Circolo territoriale di Fratelli d’Italia per Milazzo, che ha voluto mettere in palio un trofeo in memoria di Maurizio, del quale era abbastanza nota l’appartenenza politica. Un trofeo ampiamente meritato, ed un memorial che inizia nel migliore dei modi e che regala emozioni, ci fa conoscere i nuovi volti della marcia regionale, ci pone di fronte ad un impegno da rispettare, ossia quello di proseguire nel nome di Maurizio Catanzaro per far crescere un vivaio di giovanissimi, e contribuire a fornire atleti alla nazionale italiana, protagonista di due splendidi ori olimpici a Tokio con Massimo Stano ed Antonella Palmisano. I ragazzi ci sono, e ci credono: ne hanno dato prova sulla pista del D’Alcontres di Barcellona, vivacizzando un caldo pomeriggio di luglio, con prestazioni interessanti nelle varie categorie e con confronti diretti che hanno premiato la costanza, il sacrificio, l’amore per una disciplina dura e faticosa, ma che regala soddisfazioni.
Il trofeo per il vincitore del Memorial “Maurizio Catanzaro” è stato conquistato di stretta misura sulla formazione del San Pietro Clarenza dall’Atletica Savoca, una nuova realtà messinese in grado di presentare in pista ragazzi e ragazze agguerritissime, che fanno la differenza con un gioco di squadra impressionante. Al terzo posto si è classificata, ma distante di poco, la Duilia di Barcellona, società che si è assunta l’onere di organizzare il memorial e che guarda già lontano, alla seconda edizione, probabilmente a Milazzo e su strada, visto che la nostra città non ha un impianto di atletica leggera. I ragazzi locali, tesserati con la Duilia, hanno ottenuto due primi posti nella categoria Ragazzi (Filippo Isgrò) e nella categoria Cadetti (Gaetano Munafò), oltre a brillanti piazzamenti con Giaimo e Buono fra i ragazzi, ed in campo femminile con Giulia Ferrandino, Chiara Papa, Valeria Bucca, Lisa Fazio e Angela Guglielmi. Sfortunata l’altra marciatrice, Sophia Caliri, in preda a violenti dolori al ventre, che ha dovuto fermarsi ad un giro dalla fine. Numerosi i premi: oltre al trofeo della famiglia, le medaglie per i primi tre classificati e le magliette per ogni singolo vincitore, doni di Francesco Isgrò, amico di Maurizio. E tante coppe, donate generosamente da tanti altri amici di Maurizio, che hanno voluto personalizzarle solo con il loro nome e non con il logo aziendale, per vivere un momento diverso e ricordare il loro amico prematuramente scomparso.
Anche Milazzo ha vissuto il suo momento magico, mandando un suo atleta sul podio: per la prima volta, a tredici anni dall’ultima affermazione, un suo giovanissimo marciatore si classifica al terzo posto nella categoria Ragazzi. Il suo nome è Giorgio Giaimo. Non so se in futuro sentiremo parlare di lui, ma specificare che è mio nipote, nonchè nipote di mio fratello Massimo, ultimo erede di una famiglia che dal 1964 pratica la disciplina della marcia, lascia credere che possa essere un nuovo prodotto ed interpretare lo stile del tacco e punta in maniera moderna e con risultati sicuramente più interessanti rispetto ai suoi congiunti. A lui non interessa la pista di atletica, ha conosciuto quella di Barcellona, e i pochi allenamenti prima di esordire sulla distanza di due chilometri li ha effettuati lì. Rappresenta le nuove leve, quei giovani che purtroppo cresceranno senza conoscere cosa significhi correre in uno stadio, saltare, lanciare un disco o un giavellotto, superare gli ostacoli. Non chiederanno, bontà loro, una pista: si sposteranno in altre città se vorranno praticare atletica leggera. O resterà la consolazione di marciare o correre per strade, per soddisfazione personale!
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