Sfogliando il volume “Della vita, virtù, miracoli e instituto di S. Francesco di Paola”, scritto da Padre Isidoro Toscano di Paola ed edito a Venezia nel 1704, nella lunga serie di prodigi attribuiti al grande Santo di Paola si nota un miracolo avvenuto tra Milazzo e Messina a metà Seicento ad una giovane coppia del patriziato messinese. L’autore ricorda come Don Visconte Morra e Donna Isabella Di Giovanni Principi di Buccheri e di Castrorao e Baroni di Merì, residenti a Messina, dopo qualche anno dal matrimonio non avendo avuto dei figli iniziarono ad invocare e pregare incessantemente San Francesco di Paola. In particolare seguirono con tanto zelo e fervore la pia pratica dei “Tredici Venerdì” presso il celebre Santuario di Milazzo chiedendo nello specifico al Santo di Paola il dono di un figlio maschio, a cui sarebbe stato dato il nome di Francesco. Addirittura la coppia si impegnava di far vestire per diverso tempo il tanto sospirato figlio con il saio dei frati Minimi in segno di gratitudine per l’eventuale miracolo accordato. Dopo tante preghiere, tanti ceri e tanta fede, ebbero il dono proprio di un figlio maschio. Prima della lieta nascita il Principe fece arrivare preventivamente da Napoli una grande quantità di stoffa, utilizzata dai Minimi di San Francesco di Paola per i propri saii, per foderare le intere pareti della camera del nascituro e la stessa culla. Poi al momento della nascita chiesero la speciale visita nella propria casa di Messina della reliquia della “berettella” di San Francesco. Il bambino verrà fatto battezzare a Messina nella Chiesa di San Francesco di Paola da Padre Claudio D’Orchamps Ministro Generale dell’Ordine dei Minimi. Padre Isidoro Toscano di Paola nei suoi scritti precisa come il bambino cresceva sotto la protezione del Santo: “…e hoggi riconosce, e rivirisce l’effigie del Santo nella sua Cappella, e lo dimostra spesso col dito…”.
Ma chi erano i protagonisti di questo episodio?
La coppia apparteneva alla più alta aristocrazia messinese. Don Visconte Morra era Principe di Buccheri, Barone di Merì e Vicario Generale del Valdemone. In prime nozze aveva sposato Donna Lavinia Marziani De Tassis da cui nacque Donna Giovanna che sposerà Don Ercole Branciforti dei Principi di Scordia. Alla morte della prima moglie Don Visconte Morra sposerà Donna Isabella Di Giovanni, unica discendente di Don Placido Di Giovanni Principe di Castrorao. I due coniugi s’impegnarono a Merì ad ingrandire l’abitato ed a completare la grande e bella chiesa madre, che reca ancora oggi nell’arco trionfale il loro stemma ed al suo interno le loro tombe, come anche una attenzione particolare la diedero agli abitati di Castrorao, nelle pendici dell’Etna, e Buccheri, presso Siracusa. Il precitato loro unico figlio Don Francesco MariaMorra Di Giovanni, ormai adulto, si sposerà con Donna Francesca Felice Cottone. Da questo matrimonio nascerà Donna Isabella Morra Cottone Principessa di Buccheri e Castrorao che convolerà in matrimonio con Don Domenico Di Giovanni Miccichè Principe di Trecastagni, lontano cugino della nonna Donna Isabella.
spero che il messaggio sia arrivato a Padre Mario Savarese Rettore del convento di San Francesco di Paola Milazzo