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BENVENUTI A MILAZZO, DOVE IL CASTELLO E’ UGUALE AL CUBO DI RUBIK

di Giuseppe FALLITI

Il Cubo di Rubik è la metafora dell’uomo che riesce a mettere ordine nel caos e poi, per continuare il gioco, deve disfare quanto ha costruito. C’è chi decide di chiudere il discorso sul nascere dicendo: “È tutto a posto, quindi non ne parliamo più”. C’è un certo modo di fare Politica, legato a vecchi paradigmi, che utilizza queste modalità per zittire la democrazia, per dimostrare la sua supponenza, o peggio per non aprirsi al confronto. Ogni tassello del famoso cubo è indispensabile e solo conoscendone le dinamiche si ricompone il puzzle tridimensionale. E così succede guardando e riguardando progetti, delibere, leggi, commenti, proteste.

La zona di Via Trincera dove si stanno svolgendo i lavori per la “fruizione turistica” è una zona A1 di Tutela Monumentale ai sensi del Vincolo Ministeriale del 26/4/1966 e nell’art. 35 delle norme tecniche di attuazione del PRG vigente di Milazzo, si legge che sono consentiti solo: 1) consolidamento delle caratteristiche geomorfologiche; 2) Rimboscamenti: 3) Restauro conservativo. Il finanziamento è di 750.000 euro ma il costo viene riportato essere di 825.000 euro. Il progetto viene redatto da un Ingegnere che riveste anche il ruolo di Direttore dei lavori ma la Legge stabilisce che tali funzioni, in zone sottoposte a vincolo, devono essere ricoperte da Architetti.

Varie responsabili Associazioni e singoli Cittadini milazzesi manifestano e protestano dissenso sulle varie fasi del procedimento.

Ed ecco che i vari tasselli iniziano a profilare la vicenda Castello simile ad un cubo di Rubik…

Il 21 Novembre 2023 l’amministrazione milazzese comunica con toni trionfali che verrà costruito un parcheggio per bus turistici (dichiarazione dell’uomo con la fascia: “…adesso invece i bus avranno un’area dedicata“), peccato che, comunque, i bus turistici non possano arrivare sin qui!

In data 9 Maggio 2024 (dopo denunce e proteste) l’uomo con la fascia cambia versione dei fatti negando si tratti di “parcheggio per bus turistici” e annunciando, invece, che “…si tratta di abbattere le barriere architettoniche” naturalmente speculando sulla presunta natura socio-sanitaria del progetto.

La speculazione salta vergognosamente il 18 Luglio 2024 quando, per giustificare i lavori, spunta la terza dichiarazione e cioè che si sta costruendo un “muro di contenimento autorizzato dalla Soprintendenza, perché le mura esterne del castello presentano lesioni”!

Dichiarazioni tutte fantasiose che hanno portato alla illogica distruzione della Cittadella fortificata più grande della Sicilia.

La prima domanda spontanea è: cosa ha autorizzato la Soprintendenza? Parcheggio? Abbattimento barriere architettoniche? Consolidamento mura del Castello con un muro distante 100 metri e di 90 cm di altezza? E’ una farsa tutta da ridere. La triplice versione dell’uomo con la fascia mette in discussione la credibilità e professionalità della Soprintendente? E se le mura del Castello sono “piene di lesioni” come ha fatto la Soprintendenza a consentire che si scavasse proprio fin sotto le mura con ruspe, camion e betoniere? Com’è possibile che si diano le autorizzazioni ad effettuare spettacoli e far accedere migliaia di persone con gravissimi rischi? E perché con i soldi che si incassano per le visite al Castello non si eseguono regolari manutenzioni (magari se ne effettuano poche visto che ci si rivolge alla Raffineria per avere aiuti) piuttosto che dare i soldi degli incassi ad una società di Catania per organizzare gli eventi e si paga una società di Terni per gestire la biglietteria? E quanti biglietti gratuiti la società di Catania regala al Comune in cambio della concessione del Castello? Perché il muro sotto il castello di Enna è stato abbattuto ed a Milazzo non si usa lo stesso metro di giudizio?

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