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BUON COMPLEANNO allo SCOTCH BAR

Furono i fratelli SERGENTE, Tindaro e Pippo, il primo Maestro Pasticciere e il secondo Barman fra i più rinomati del tempo, a volere nel cuore di Milazzo un nuovo locale, chiamato SCOTCH BAR.

Nato all’angolo tra via Cassisi e via Piraino, dove prima si trovava il vecchio caffè Genova, adottò una tappezzeria che richiamava i tessuti scozzesi, e venne immediatamente battezzato SCOTCH bar, Sono ricordi di ieri… solo che le lancette dell’orologio hanno scandito ore, giorni, anni… e da allora di anni ne sono passati addirittura 50!

Quei due fratelli, intraprendenti e coraggiosi a dispetto di chi pensava che il loro sarebbe stato un rischio, oggi hanno una “certa” età! Pippo, che dopo la creazione del bar si trasferì a Roma, al Bar Rosati, nel cuore della capitale per conoscere il palcoscenico internazionale, di anni ne ha compiuti 80 in questo 2020; Tindaro, rimasto da solo e per lunghissimo tempo alla guida del locale, affiancato successivamente dai figli, di anni ne ha invece 87, compiuti a settembre. Proprio lui è stato in cima alla classifica dei milazzesi che, nel corso degli anni, sono stati insigniti del PREMIO TERMINAL, mentre nel 2019 analogo riconoscimento è toccato a Pippo.

Parlare di pensione al Maestro Tindaro non ha senso. Cosa vorrebbe dire? Anche se l’età l’ha raggiunta da un pezzo, voi pensate che riuscirebbe a stare chiuso in casa, come un leone in gabbia, lontano da quel laboratorio e da quel locale che lo riporta indietro nel tempo? Le foto che il figlio ha inviato a noi di TERMINAL, per i meritati auguri che i lettori gli vorranno tributare, lo ritraggono davanti ad una torta, con una candelina ed un numero, 50. A prima vista sembrerebbe festeggiare il suo compleanno, ma solo se uno non lo conoscesse; e non conoscesse nemmeno i figli, che di anni ne hanno qualcuno in più di cinquanta! Ed allora? Forse il nostro Tindaro Sergente avrà voluto mischiare le carte, con l’intenzione di confonderci? Niente di tutto questo, chi lo conosce sa benissimo che la sua lunga storia nell’arte dolciaria risale ad almeno settant’anni fa, quindi non può permettersi di barare. Sono settant’anni di sacrifici e passione, che si sono perfettamente amalgamati come gli ingredienti adoperati per le sue creazioni dolciarie, nel rispetto di una lunga tradizione appresa da ragazzo, particolarmente curata nel tempo, trasmessa a chi ha voluto stare al suo fianco per conoscere i segreti dei vecchi pasticcieri.

Un esaltante traguardo quello dello Scotch bar, un locale rimasto per mezzo secolo un riferimento per chi non riesce a rinunciare ai gusti ed ai sapori di ieri, che non conosce battute di arresto, non teme la concorrenza, non si preoccupa di chi arriva in questa città per dire la sua e competere.

Mi è sempre piaciuto ricordare una risposta che papà diede, tantissimi anni fa, a chi gli fece notare che un gelato assaggiato in un altro locale aveva un gusto migliore di quello che lui aveva creato: “Può darsi, ma il mio è l’originale!“. Ecco, basta questo a garantire l’autenticità di certi prodotti dello Scotch bar. Sia papà che Tindaro Sergente, così come altri che provenivano dal vecchio Bar Castelli, avevano imparato un’arte, trasmettendola ad altri! Oggi certi confronti sono fuori luogo, Maestro Tindaro! Sarebbe come parlare di Coppi e Bartali e paragonarli con chi, oggi, deve la sue vittorie al gioco di squadra e non certo alla forza ed al talento di un tempo. Merce più unica che rara e non in vendita. E poi, i gusti sono gusti!

Auguri e avanti con il prossimo traguardo!

 

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