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Buon compleanno, dottoressa Polito.

9 GENNAIO, così come dice facebook… Ma voglio scrivere qualcosa oggi…

C’era una volta… Potrebbe cominciare così la storia di oggi.

C’era una volta, tanti anni fa, a Milazzo, un vigile inflessibile, terrore di tutti i ragazzi che, in quegli anni, a bordo dei loro motorini, non accettavano di sottostare ad una regola semplicissima: l’obbligo di mettere il casco! Al comando di un numero sempre variabile di vigili, era diventato il nemico che quei giovani motociclisti, strano a dirsi, amavano!

Non è una contraddizione: è la verità, incredibile ma confermata dagli stessi ragazzi che oggi, diventati grandi, padri di famiglia, hanno conservato per quel vigile rispetto ed ammirazione! Anche se giornalmente era una continua battaglia, fra loro che non si piegavano ai verbali, ai sequesti, nemmeno alle ramanzine dei loro genitori, e lui, baluardo della legalità, convinto assertore che l’uso di quel casco, rifiutato da tutti, salvava la vita, quei ragazzi di ieri sono oggi i migliori testimoni di lotte ingaggiate quotidianamente, con posti di blocco per le strade di Milazzo, e di quella strana simpatia nei confronti di chi era il loro giudice e carnefice! Essi erano le vittime, a loro stesso dire consapevoli, di quel drappello di vigili, anche loro irremovibili, che li aspettavano al varco! Non si meravigliavano più di tanto! Sapevano che prima o poi sarebbe successo, e si arrabbiavano solo con loro stessi, forse troppo ingenui nel ritenere che la fortuna di non incontrarlo sarebbe durata a lungo.

Ma in fin dei conti erano contenti! E potevano vantarsi di avere sfidato la sorte, coraggiosi ed impavidi, piuttosto che rinunciare al brivido che provavano passando in motorino e senza casco davanti al Municipio, al Comando Vigili Urbani, e sperare di non trovare il solito posto di blocco, con quel vigile che tutti temevano, e che solo al vederlo sapevano che per un mese avrebbero dovuto fare a meno del loro motorino!

Ma se qualcuno riusciva a scappare, ad evitare quell’assembramento oggi vietato, quella confusione di motori in attesa di essere caricati sull’autocarro per raggiungere il luogo di custodia, il garage? Una fuga senza scampo: i due motociclisti sapevano che il loro compito era quello di raggiungerli: come i due coccodrilli di madame Medusa, Nerone e Bruto, che nel film di Disney Bianca e Bernie avevano il compito di riacciuffare la povera Penny, Enzo Spinola e Franco Stagno in pochi minuti ritornavano con la loro preda, afflitta e sconsolata!

C’erano anche giorni in cui Milazzo sembrava vuota! Nessuna zona rossa, nessuna pandemia, nessun coprifuoco. Bastava il passaparola fra gli stessi ragazzi, e tutti evitavano di transitare sul lungomare. Ci arrivavano lasciando a distanza i loro motorini, pur di evitare il peggio.

Fin quando alcuni dei più intraprendenti fecero una proposta, che non era una tregua: chiesero a quel vigile inflessibile di potere avere la possibilità di parcheggiare i motorini proprio lì, a due passi. Lontano, dissero, avrebbero corso il rischio di non poterli più trovare per i furti!

La proposta fu accolta, e proprio quel vigile, inflessibile e temutissimo, si rese garante, di fronte al Sindaco del tempo, il dott. Stefano Cartesio, di un accordo che sarebbe stato alla base della trattativa: mettere il casco! In pochi giorni accadde l’impensabile, e … come diremmo alla fine della storia… tutti vissero felici e contenti.

Una storiella che anche Carmen ha vissuto, protagonista come tanti ragazzi di ieri. E la stessa Carmen mi ha riportato alla memoria i nostri “incontri”: lei a bordo di un motociclo condotto da sua compagna di scuola. Terrorizzata, aveva però compiuto i 18 anni, quindi “non perseguibile”, assisteva al controllo dei documenti senza fiatare, magari con il cuore che batteva fortissimo, e tirava un sospiro di sollievo quando venivano lasciate, lei e la sua compagna, libere di procedere oltre!

Carmen oggi è una affermata professionista: non so se sia stato per colpa di quel vigile che lei, spesso con il cuore in gola e i ritmi accelerati, abbia scelto di intraprendere la strada della medicina, conseguendo una specializzazione in cardiologia!

Ovviamente, è solo una battuta! Carmen è una delle tre figlie del dottor Mimmo Polito, conosciutissimo cardiologo della nostra città. E la scelta di continuare sulle orme paterne non dipende minimamente da quel vigile tanto odiato ed amato al tempo stesso. Quanto tempo è passato da allora! Oggi quella ragazza senza casco, ma solo perchè maggiorenne e quindi “assolta per non avere commesso il fatto” è giunta ad un ambitissimo traguardo, 50 anni!

Quel vigile aveva vent’anni in più, e il 16 di questo mese i suoi anni saranno settanta!

Non ha nulla, quel terrore dei ragazzi di ieri, da farsi perdonare: i giovanissimi sul motorino, che oggi hanno più degli anni che lui aveva allora, continuano a volergli bene e a ricordargli i sequestri, i verbali, le fughe, le rincorse… quelle lotte ingaggiate per sfidarlo e gioire se erano stati sconfitti, dando a loro stessi la colpa di aver voluto osare, di essere stati troppo temerari!

Ricordi di ieri, Carmen, anzi dottoressa POLITO! Ricordi che ho voluto ripercorrere con una punta di commozione… Ricordi che ho voluto raccontare in questa pagina, innanzi tutto per farti gli auguri, ma anche per dedicarti un pezzo della storia di ieri, di quella Milazzo in cui una studentessa del nostro Liceo viveva le stesse ansie, le stesse paure, le stesse preoccupazioni davanti a quel vigile inflessibile… E che oggi, rivedendolo, specie quando viene per un normale controllo, paura non ne fa più… ed è diventatato uno dei migliori amici di quei ragazzi, cresciuti e sicuramente più responsabili.

Auguri di vero cuore, CARMEN! Buon compleanno! 

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