CAMPIONI REGIONALI GIOVANNI FORMICA, SARA NASTASI, TIZIANA SMEDILI E FRANCESCO RUSSO. OTTIMI I PIAZZAMENTI DEGLI ALTRI PARTECIPANTI.
Pachino ha ospitato la terza tappa della C2 Italian Challenge di indoor rowing (Canottaggio indoor) valida anche per l’assegnazione del titolo regionale. Per il secondo anno consecutivo, importante affermazione per gli atleti dell’Iron Fit di Milazzo allenati da Matteo Milioti.
La squadra di via col. Bertè, infatti, ha conquistato la medaglia d’oro con Giovanni Formica (cat 19 LW), Sara Nastasi (cat 19 LW), Tiziana Smedili (cat 30 HW) e Francesco Russo (cat 30 HW); medaglia d’argento per Marco Buemi (cat 19 LW), Serena Rizzo (cat 40 LW), Marie Claude Dernise (cat 50 HW). Terzo posto e bronzo per Marco Di Natale (cat 40HW) e Tindaro Maisano (cat 50 HW). Piazzamenti di rilievo, infine, anche per Nunzio Formica (4° in cat 30 HW), Cettina Lombardo e Filippo Giaimo.
Il gruppo preparato dal coach Milioti, dopo gli encomiabili risultati ottenuti nello scorso campionato, tra cui ricordiamo i due titoli italiani conquistati da Marco Buemi e Sara Nastasi, si è arricchito quest’anno di nuovi elementi che si sono subito distinti piazzandosi ai primi posti della classifica nazionale con concrete ambizioni di vittoria.
Le prossime gare in programma a Roma (2000 metri), Catania (6000 metri) e, per chiudere la stagione, a Milazzo (21 mila metri) vedranno gli atleti, impegnati su distanze più lunghe, cercare di aumentare il vantaggio nella classifica nazionale (è il caso di Marco Buemi e di Sara Nastasi, che dopo la terza prova figurano al primo posto nazionale, e Francesco Russo, che con il risultato di Pachino è saldamente al comando della classifica…) o per scavalcare atleti che, favoriti nelle distanze brevi, sono ai vertici della graduatoria (Tiziana Smedili, seconda lo scorso anno, è al momento in quarta posizione dopo le gare “veloci”).
Enorme la soddisfazione espressa dal coach Milioti che, forte della propria esperienza agonistica nel canottaggio, ha saputo trasmettere ai propri ragazzi la passione per una disciplina considerata “faticosa” ma profondamente appassionante che ha legato gli atleti anche al di fuori dell’ambiente della palestra.