Rieccoci all’appuntamento quotidiano per pochi amici. Oggi è la volta di una canzone che ha segnato la storia degli anni 60. Tipico esempio di canzone d’autore, si distacca nettamente però dalla produzione del suo interprete, Gino Paoli. Noto già al grosso pubblico per altri brani divenuti immediatamente popolari, come IL CIELO IN UNA STANZA, SENZA FINE, LA GATTA, Paoli costruisce la canzone su accordi semplici che danno vita ad una melodia di felice impatto. Ancora oggi il motivo è considerato il maggior successo di Gino Paoli, nonostante una carriera pluriennale e decine e decine di altri motivi scritti negli anni successivi. Probabilmente il periodo in cui la stessa canzone fu scritta e cantata ha contribuito alla sua popolarità: erano i favolosi anni 60, quelli della prima metà, in cui ancora non si conosceva la parola “congiuntura” e il benessere economico era l’unica realtà che l’italiano medio avrebbe voluto vivere per lunghi anni!
La produzione di dischi incisi a rotazione continua da centinaia di cantanti, e la loro riproposizione anche nei decenni successivi hanno fatto il resto. Per cui SAPORE DI SALE rimane ancora oggi la colonna sonora dei sogni degli adolescenti e degli innamorati di allora, per i quali la lunga estate degli anni 60 non è mai finita! Pubblicato per la prima volta nel singolo Sapore di sale/La nostra casa, del 1963 (etichetta RCA Italiana) e poi nell’album Basta chiudere gli occhi l’anno seguente, ha vinto il Disco d’oro, è stato il maggiore successo dell’artista ed è «divenuto a tutti gli effetti un classico intramontabile della musica italiana». Il brano partecipò al Cantagiro 1963 e il singolo raggiunse il primo posto delle classifiche in Italia, grazie anche, all’arrangiamento di Ennio Morricone e all’intermezzo con il sax di Gato Barbieri, un grande del tempo.
Come raccontato dallo stesso Paoli, Sapore di sale era nata a Capo d’Orlando, “in una casa deserta vicino a una spiaggia deserta”, dove l’autore si trovava per tenere dei concerti in un locle con il suo gruppo e, su invito dei proprietari, i baroni Milio, rimase ospite per quindici giorni. La casa si trova nella baia di San Gregorio. Paoli ha negato le voci secondo cui Stefania Sandrelli avrebbe ispirato la canzone. Sulla rivista musicale “Vinile” n. 12 Renzo Stefanel ha fatto un confronto dettagliato fra Sapore di sale e Le Rock de Nerval (andare ad ascoltare) di Serge Gainsbourg pubblicato il 5 aprile del 1961 nell’album L’Étonnant Serge Gainsbourg, riscontrando che le due melodie che compongono la strofa e il ritornello sono molto simili a quelle del successo di Paoli.
Ma non si trattò di plagio: semplicemente di ispirazione.
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