UNA STORIA COMMOVENTE, CHE SEMBRA VERA. ANZI, E’ VERA!
E’ quasi Natale, ma gli auguri allo Staff di Terminal più in là.
Fra poco ogni casa avrà il suo albero rispettando una antica tradizione, ad ogni costo. Sarà un grande abete vero o uno fra i più costosi di tipo sintetico, ma sarà sempre enorme, faraonico in certi casi, sfavillante di luci, addobbato con palline di mille colori, adorno alla base di costosi regali per figli, nipoti, amici e parenti tutti. Ma anche se non è ancora tempo, vogliamo raccontarvi una storia. triste ma piena di cuore e di sentimento; umile ed al tempo stesso esaltante.
E’ la storia di un vecchietto avanti negli anni, dall’aspetto fiero, solo ed in compagnia solo di se stesso e del suo piccolo spazio, all’aria aperta del Capo di Milazzo.
Da anni, già dall’autunno e con l’avvicinarsi del freddo, lo vedo ammonticchiare rottami di legno recuperati qua e là con i quali accenderà un misero braciere incastonato nella base di legno, per scaldarsi e vincere i rigori dell’inverno. Lo fa a bordo della strada, prepara i legnetti a piramide, appicca il fuoco e poi soffia, soffia finche la fiamma arde. Poi prende il braciere cautamente e lo porta in casa. E’ là che serve! Quest’anno, Dio sa come, ha raccolto tutti i tronchi che le forti mareggiate hanno riversato sulla spiaggia di ponente e li ha collocati lì, in quel piccolo cantuccio che è il suo regno, formandoli a capanna, quasi a volere formare una grotta, come quella di Gesù di Nazareth.
Ma di più ha fatto quest’anno. All’improvviso ieri è spuntato un piccolo, strano alberello di Natale dentro un vaso di plastica: un Cycas ed un nastro bianco e rosso, da cantiere stradale, avvolto tutto intorno. Umile, senza luci, apparentemente disadorno ma pieno del suo amore; fa tanta tenerezza nel suo essere scarno ed essenziale. L’ha posato con cura a bordo della strada provinciale, non accanto ad un camino che non ha, o nel salone. Rispetto della tradizione ma non a tutti i costi; si può anche fare un albero di Natale, ma a costo zero come egli ha fatto, ed essere ugualmente felici con i propri ricordi e le proprie paure. Anzi, l’ha messo là, in bella vista, forse desideroso che tutti lo vedano, perché tutti sappiano che anch’egli ha il suo alberello. Ed alla base… nessun pacco, niente carte colorate; niente fronzoli e fiocchi variopinti – proprio niente – ma solo quattro piantine che lo contornano ed una cesta piena di tanto amore.
E, chissà, forse nella notte di Natale, dalla finestra della sua casa vicina, sperando in qualche fiocco di neve che lo imbianchi per farlo sembrare più importante, guarderà il suo albero atipico, rivolgerà una preghiera a quel Bambino che nasce, andrà col pensiero ai sui cari, una lacrima gli righerà il volto e, da solo, si darà la buonanotte…