UNA FOTO “STORICA”, NEL CUORE DI MILAZZO. AMMIRATELA, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!
E’ spuntato anche un gabinetto, in un angolo. Davanti, una transenna (Milazzo è la città delle transenne!), subito dopo la pescheria. Sullo sfondo, case vecchie, ma storiche. Un banco inutilizzato e un negozio che ha chiuso da anni. Quindi dei vasi, che si annaffiano grazie alla pioggia, ed un ficus che è cresciuto in una fessura del muro. Su questo, anche qualche cespuglio che copre parzialmente i tubi di scarico che fuoriescono dalle vecchie case e scendono fino al marciapiede. Non si tratta di un dipinto di Roma sparita, resa celebre dagli acquerelli di Roesler Franz, ma semplicemente di un’immagine di Milazzo che nessun turista vorrebbe vedere. Probabilmente i milazzesi ci hanno fatto l’abitudine, per cui non notano (o non si indignano) le catapecchie che si affacciano sulle maggiori strade cittadine. Purtroppo nessuno fa nulla per renderle più decorose. Ci sembra di sentire già i commenti: vorreste cemento anche qui, in pieno centro? Non basta il palazzo a fianco? In effetti di cemento ce n’è stato tanto, nel centro storico: basta guardarsi attorno, spaziare fino al lungomare Garibaldi… Ma chi ha mandato la foto, con un commento, punta ad un restauro conservativo degli immobili fotografati, prima che l’incuria e la vecchiaia possano fare il resto e farli crollare miseramente. Temiamo che sarà proprio la logica delle costruzioni in cemento armato a prevalere: basta un progetto, e il gioco è fatto. In fin dei conti, sarebbe meglio così. Si troveranno anche gli acquirenti, basta chiedere prezzi ragionevoli… E allora anche questa foto sarà una testimonianza dell’antichità… Ammiratela, prima che sia tropo tardi!
Perché non citare in giudizio i proprietari dell’immobile perché lo demoliscano al fine di evitare danni a persone e cose? E perché il Comune eventualmente, nel caso in cui questi non dovessero provvedere, non procede con una confisca? Magari in quella zona sarebbe bene allargare la piazza con qualche posto auto in più. Le leggi esistono e certamente i signori amministratori hanno la facoltà di provvedere affinché oltre a tutelare il decoro delle città, si tuteli anche la vita di qualcuno che malauguratamente dovesse finire sotto le macerie.Infatti quando succede il danno “nuddu sapi mai nenti e nuddu aveva vistu nenti”, in tema con un’atavica omertà che ci caratterizza!
in effetti è vero ci passiamo tutti i giorni ormai sembra una cosa normale fino a quando……..tutto crollerà,speriamo nessuno si faccia male.
sarebbe decisamente meglio ricostruire o ristrutturare per il bene di tutti.