ERA IL 13 FEBBRAIO 2020…
Alle otto di mattina arriva lapidario il messaggio di Franco Doddo, compagno d’infanzia, che annuncia la scomparsa della zia Checchina, sorella della mamma. Checchina, la più piccola delle sorelle… ed in quel momento rivedo come in un film rivedo parte della mia fanciullezza. Rivedo la Sena, immensa agli occhi di noi bambini, luogo dei nostri giochi, delle nostre corse, delle nostre liti, delle nostre risate; rivedo i ragazzi di ieri, con i loro genitori e i loro nonni. Rivedo don Matteo e donna Lucia, in quella casa dove abitavano con i figli, Carmelina, Santa, Checchina, Vincenzo, Pippo, Umberto… rivedo la casa dove abitavo io e quelle dove abitavano tanti altri amici che pian piano sono andati a vivere altrove, o sono partiti per non fare più ritorno. Sono immagini che niente e nessuno potrà cancellare; sono le immagini che accompagnano i ricordi di un mondo che non esiste più.
Checchina era andata via anche lei, per vivere con la sua famiglia, con il marito Sergio Rimondi, arrivato dal nord Italia negli anni dell’industrializzazione, con la piccola Lucia, trasferendosi prima in altra parte di Milazzo e poi a Messina, per stare vicino a Lucia. Era rimasta la ragazza semplice di quegli anni lontani, ed anche se di tempo ne è passato tanto, a noi piace essere considerati sempre ragazzi, anche quando non lo siamo più da un pezzo!
Ogni nostro incontro era una festa, con frequenti rievocazioni di momenti lieti e tristi, di domande per conoscere le reciproche condizioni di salute, alle quali non sempre venivano date risposte rassicuranti, ma con la consapevolezza che siamo nella mani di Dio!
Ma da qualche tempo le condizioni di salute di Checchina Doddo erano peggiorate: non ricordava bene le cose e le persone, diceva il marito, cercando di sminuire il male che colpisce gran parte della popolazione anziana. Non diede questa impressione durante il nostro ultimo, casuale incontro, quando i ricordi del passato si erano affacciati prepotentemente e e suoi occhi si erano illuminati di una luce meravigliosa!
Ci eravamo salutati, sperando di poterci vedere… ma sapevo che le sue condizioni di salute peggioravano, e subentrava la rassegnazione… Avevo avuto la possibilità di rivedere una sua foto, ma quella ritratta non era la Checchina di un tempo, dinamica e piena di energie nonostante il fisico minuto. Ho capito che Checchina non era più quella della nostra fanciullezza, ma non ho provato commiserazione per quella donna con lo sguardo perduto nel vuoto: solo tanta tenerezza, e chi ha un genitore in quelle condizioni può comprenderlo.
Il 13 febbraio 2020, qualche settimana prima della pandemia, delle restrizioni, degli incubi durati troppo a lungo. Checchina Doddo se n’è andata. Nel 2022 anche Sergio la seguiva, nonostante tutti noi pensassimo che fosse forte. Aveva un appuntamento, l’ultimo al quale non ha saputo dire di no: quello con la “sua” Checchina, conosciuta per caso in quella Sena, intenta a cucire davanti alla porta di casa, che aveva ricambiato il sorriso a quel “continentale”!
Di quella ragazza della Sena, ultima figlia femmina di don Matteo e di donna Lucia, rimangono solo i ricordi. Il libro di una vita si chiude, conservando le immagini e le storie liete e tristi di un mondo diverso, lontano, genuino. Ognuno di quei personaggi della Sena ha una sua storia, scritta in un libro. E tutti assieme rimangono nei nostri ricordi, protagonisti di un passato che non tornerà più ma che merita di essere raccontato o rivissuto… fin quando ne avremo la forza… fin quando saremo in grado di scriverlo per trasmetterlo a chi quegli anni non li ha vissuti… Ecco, Lucia! Questo è il ricordo di tua mamma a tre anni da quel triste giorno. E’ la storia bellissima di una ragazza semplice, umile, generosa, spontanea, innamorata della sua famiglia. E’ il ricordo di Checchina Doddo, una delle ragazze della Sena, che rivedrò sempre lì, seduta davanti all’uscio di casa, intenta a cucire, a commentare i programmi della televisione, a canticchiare le canzoni di quegli anni, a vivere di sogni come tutti i ragazzi di allora… a realizzarli incontrando l’uomo della sua vita, un marito maraviglioso, un padre affettuoso, un amico sincero…
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