PUBBLICHIAMO UNA NOTA DEL “COMITATO GRANDE PORTO” PERVENUTA A TERMINAL
La querelle sul collegamento tra il porto di Milazzo e l’asse viario si arricchisce di nuovi elementi che hanno del paradossale. Ecco i fatti: l’Autorità Portuale d’accordo con la precedente amministrazione aveva finalmente redatto il progetto per la costruzione di una bretella per il collegamento in oggetto e si dichiarava pronta a finanziare l’opera con parte dell’importo necessario per la sua realizzazione. Veniva richiesto il parere per la valutazione di impatto ambientale con esito favorevole. Per appaltare l’opera si stava cercando di reperire la rimanente somma acquisendo i fondi da qualche ente pubblico. Sembrava tutto risolto e invece entra in scena l’attuale amministrazione che impone il non luogo a procedere ritenendo l’opera non necessaria.
Considerato che l’asse viario collega la città a ponente, a levante, al centro cittadino, con la stazione ferroviaria e perfino con la nuova frazione di Ciantro per la quale zona si è addirittura creato un apposito collegamento, risulta incomprensibile il motivo per cui non si vuole collegare il porto, che è il cuore pulsante della città. A meno che non si voglia isolare la struttura per mantenere lo status quo e consegnarla interamente ai privati perché possano incrementare i loro già lauti guadagni.
Per quanto riguarda la delocalizzazione del porto mamertino a Giammoro, non vorremmo che ancora una volta si dovesse perpetuare la vecchia storia, ossia cercare di fare le cose difficili per non fare niente. Un porto a Giammoro richiederebbe un ingente investimento per la creazione di una grande diga foranea essendo la zona interessata a tale opera esposta alle intemperie provenienti da sud ovest a nord est in senso orario. Senza contare che la realizzazione di tale opera fortemente invasiva creerebbe danni collaterali alla linea di costa che potrebbero interessare i pontili della Raffineria e il porto storico milazzese. Al contrario il completamento della banchina attualmente in costruzione e l’attuazione del piano regolatore redatto dall’ing. Mallandrino costerebbero molto meno e sarebbero di facile attuazione.
Noi del Comitato Grande Porto ribadiamo ancora una volta che la posizione strategica del porto di Milazzo offre al suo porto enormi potenzialità di sviluppo in tutti i settori: turistico, crocieristico e commerciale. Non sfruttare queste risorse e proporre delle soluzioni volutamente fuori da ogni logica, al fine di bloccare ogni cosa, vuol dire che poteri occulti antepongono i loro interessi personali impedendo alla città di progredire e svilupparsi per il benessere dei propri abitanti
Milazzo (ME), 20.01.2016 Com.te Sciotto Mario
Ma qualche domanda scomoda vogliamo farcela?
Premetto che non sono ancorato al passato e che tutte le innovazioni sono ben accette purché non vengano spacciate per necessarie stravolgendo il minimo “ricordo” di quello che è una città e soprattutto renderla una superstrada che ammazzerebbe definitivamente di smog e traffico la città.
Domanda numero 1, ma il progetto di cui si parla è visionabile?
Domanda numero 2, quanto costa e che cambiamenti porterebbe nella viabilità cittadina? Intendendo con questa domanda capire quale zona della città verrebbe investita da questa trasformazione che, a naso, definirei, catastrofica per la poca terra rimasta in una penisola striscia di terra in mezzo a due mari.
Domanda numero 3, esiste uno studio di impatto ambientale e di gestione nel tempo (10/15 anni) di questa trasformazione?
Perché le domande potrebbero essere anche altre, ad esempio lottizzazioni di terreni al momento di basso valore che miracolosamente aumenterebbero di quotazione facendo pagare ai fessi di turno, sempre noi, spropositi economici indecenti.
Mi fermo qui, aspettando eventuali risposte e riservandomi di sottoporne altre per un dibattito che vorrei diventasse costruttivo.
P.s. non credo ad uno sviluppo di Milazzo come polo logistico, non ne ha il fisico, né naturalmente predisposto (son sempre testardamente indirizzato ad uno sviluppo turistico ricettivo culturale. In attesa, buona serata.
Volendo rispondere al sig. Paolo, vorrei puntualizzare che le risposte le trova nell’articolo di cui sopra.
Infatti 1) Il progetto è nei cassetti del Comune, come scritto nell’articolo
2) il costo è di 11 milioni di Euro, di cui 4 già stanziati dall’ Autorità Portuale e la rimanente somma proveniente da qualche Ente pubblico come scritto nell’articolo
3)Lo studio di impatto ambientale è stato già richiesto e accettato come scritto nell’articolo
La città non sarebbe intaccata dal traffico, in quanto i camion passerebbero direttamente dalla zona ASI al porto, attraverso l’asse viario e la costruenda bretella
Comandante La ringrazio per la risposta.
Il problema è legato più che altro alla consultabilità del progetto, quanto ai finanziamenti mi scusi, ma la risposta è tanto vaga quanto aleatoria. Che significa proveniente da altro ente pubblico? Che verrà fatto un prestito “distraendo” somme altrimenti destinate?
Anche lo studio per l’impatto ambientale, dove è consultabile?
Mi perdoni ma ogni volta che viene perorata una causa o un progetto, si rimanda a situazioni per le quali bisogna barcamenarsi nei meandri del comune o di un altro ente pubblico, anziché fornirli direttamente. Capisco la difficoltà nel mostrare documenti ufficiali, ma se si spinge un progetto così invasivo credo che, come minimo, si debbano produrre documenti e non solamente dire : è stato approvato.
Non ha risposto alla domanda legata ai terreni che verrebbero a sparire per “dedicarli” al progetto. Lei sa per caso quali siano e da dove passerebbe il tutto? Tra l’altro credo che sia improbabile che una striscia di terra come la nostra città è, non risenta di questo stravolgimento morfologico e stradale. Perdoni l’insistenza ma, trovo tutto molto vago, purtroppo. Buona giornata
p.s. non creda che mi stia accanendo, sono solo un cittadino curioso che ha smesso di prendere per oro colato tutto quello che viene proposto come un regalo e non un problema.