Il male infido che da decenni decima la popolazione del comprensorio ha colpito ancora; ancora una volta non ha badato all’età ed alla situazione familiare, ed ha scelto un cittadino venuto da lontano e benvoluto a Milazzo.
Strappa alla famiglia e agli affetti DELMAR NABOR, filippino di 41 anni, che lascia una moglie e cinque figli, tutti giovanissimi e tutti studenti (li vediamo con lui nella foto). La più piccola la vedo giornalmente, frequenta la terza classe delle elementari PIAGGIA, compagna di classe di mio nipote; ed all’uscita, mentre aspetto mio nipote, come tutti gli altri bambini scruta dall’alto delle scale per vedere chi c’è ad attenderla. In questi anni ad attenderla ci sono stati la mamma o i suoi fratelli, ma qualche volta ho notato anche un’amica che abita accanto, anche lei dello stesso paese di origine. Mamma di un’altra coetanea e compagna di classe, si preoccupava di accompagnare a casa la piccola, in assenza di un parente. E’ stato così che abbiamo saputo che il papà stava male, e giornalmente le sue condizioni si aggravavano. Così noi, genitori e nonni in attesa dei nostri piccoli, ci siamo resi conto che la situazione non lasciava presagire nulla di buono. Sapere che si trattava di una persona di quarant’anni non faceva che accrescere la nostra tristezza, ed il fatto che non fosse di Milazzo, ma un filippino, integrato in questa nostra città come tanti altri suoi connazionali, onesto e laborioso come tutti gli altri, buon padre di famiglia, ci metteva di fronte ad una realtà dura da accettare. Ieri sera ho provato tanta tristezza quando mi è giunta la notizia che NABOR, papà di Stefany, di Camille, di Angelica Joy, di Dianne Jane, di Lennard, marito di Marylin, filippino residente da anni a Milazzo, nel palazzo di Via Cumbo Borgia che fa angolo con la via Cristoforo Colombo, ha chiuso la sua vita terrena. Dedicargli un pensiero su TERMINAL è il minimo che possa fare. So che qualche anno fa un saluto analogo per uno sfortunato connazionale, vittima di un incidente stradale, è stato letto anche nelle Filippine. Anche questo verrà letto nel suo paese, ne sono certo. E questo saluto, a nome di TERMINAL e di quanti stimano e apprezzano questi nostri fratelli venuti da lontano, parte integrante della nostra società milazzese, vuole essere un segno tangibile dell’affetto che supera le barriere, sentimento di amore e di unione in un momento così difficile non solo per la famiglia del povero Nabor, vittima anche lui del male che colpisce non solo i nostri concittadini, ma anche per tutta la comunità filippina presente nella nostra terra. La piccola Stefany, scrutando dall’alto delle scale per cercare i suoi cari che l’attendono, all’uscita dalla scuola, non vedrà papà. Lo dovrà cercare guardando verso il cielo, nelle notti stellate… La stella più luminosa è proprio lui…