“… Rivedo un enorme stanzone all’interno del quale le maestre avevano il duro compito di intrattenerci nelle ore pomeridiane, e noi, bambini di otto, nove, dieci anni, facevamo a gara per finire i compiti, scrivere in bella calligrafia, imparare la poesia che il “signor Maestro” ci aveva assegnato per il giorno dopo. Rivedo le facce di quei piccoli di ieri, oggi diventati adulti, genitori, nonni, o andati per sempre via… e facendo un rapido conto, mi accorgo che sono volati più di 50 anni! Ma i ricordi sono rimasti dentro di noi, come i nomi di quei bambini sui quali il tempo si è fermato: Santino e Lilla Amoroso, Nuccio Formica, Ciccio Barbera, sua sorella Maria, Franco Busacca, Pippo e Silvio Maisano, Nino e Pippo Peresi, Franco Alioto, Mariella Prinzi…”
Così ho scritto nel libro DALLA SENA IN POI……
Ci svegliamo oggi con un nuovo lutto, un mio coetaneo… E riaffiorano i ricordi dell’infanzia.
Compagni di studio o di giochi, in una Milazzo più spontanea e senza tante preoccupazioni. Rivedo ancora quello stanzone enorme ma spuntano alla mia mente, nonostante l’età e gli anni passati, altri nomi che prima mi erano sfuggiti. I due fratelli PERESI erano lì per imparare e credere nel miracolo di leggere e scrivere sempre meglio. Non volevamo deludere i nostri genitori, in quegli anni 50. Eravamo usciti da una guerra che non avevamo combattuto, e a distanza di pochi anni la guerra la combattevamo fra di noi: da un lato quelli della Sana, dall’altro quelli della via Umberto I, la strata arreti; o dei Casali, o di via del Sole… Non ci crederete, ma di ragazzi ce n’erano proprio tanti, in quegli anni; e le classi scolastiche non avevano un numero sparuto di alunni, ma meno di trenta non c’erano mai!
I fratelli Peresi (Pippo ci ha lasciati quando aveva 67 anni) abitavano “a strata arreti”, per l’esattezza dietro il duomo, a piano terra. A due passi c’è Bevacqua, ma prima c’era un bar che faceva angolo con la via Matteo Nardi, il Casale “grande”. Ci siamo visti ancora con il passare degli anni, quando non c’era più lo stanzone a contenerci tutti. E ora che siamo grandi abbastanza, abbiamo moglie e figli e nipoti, ma le preoccupazioni non sono finite, continuiamo a vederci, forse invecchiati e con qualche acciacco in più, che prima non abbiamo conosciuto.
E’ dura parlare di noi e dei nostri COME ERAVAMO, accorgerci che manca sempre qualcuno, ma è bello perchè eravamo spensierati, allegri, gioiosi… Che importa se i nostri genitori ci chiamavano perchè il sole era tramontato e tutti dovevamo essere a casa? Che importa se si tornava e si portava un bernoccolo in più o una ferita che ritenevamo simile ad una medaglia presa sul campo delle lotte quotidiane?
Questi eravamo noi, Nino… Questo eri anche tu, ora che sei freddo e muto, circondato dei tuoi cari, dai fiori, dai pianti.
Ci hai preceduto, Nino… Ti aspettavano mamma e papà, ti aspettava Pippo. Ora tocca a te aspettare chi verrà dopo. Non avremmo voluto credere stamattina…
No… non ho altro da dirti, chissà perché…
Ti vogliamo bene, Nino…
TERMINAL E’ VICINO AL DOLORE DELLA MOGLIE, DEI FIGLI E DI TUTTI I CONGIUNTI DEL NOSTRO CARO NINO PERESI. I FUNERALI SI TERRANNO NELLA GIORNATA DI MARTEDI’ 20, ALLE ORE 16, NEL DUOMO DI MIAZZO.
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