UN AFFETTUOSO RAPPORTO DI AMICIZIA, UNA FEDE INCROLLABILE NEGLI STESSI IDEALI. ECCO IL NOSTRO SALUTO ALL’UOMO, ALL’AMICO, AL PADRE DI FAMIGLIA, AL MARITO AFFETTUOSO, ALL’ARTISTA IMPAREGGIABILE PUBBLICATO SU TERMINAL OTTOBRE 2010… GLI SAREBBE STATO CONSEGNATO, DOPO QUALCHE MESE, IL PREMIO TERMINAL, MA LO HA RITIRATO LA MOGLIE, ALLA MEMORIA!
Non lo si vedeva più in giro da tempo, CICCETTO LAMPONE, nonostante vivesse nella Giacomo MEDICI, in quel salotto buono di Milazzo nel quale la sera di domenica 19 settembre l’ambulanza, per trasportarlo d’urgenza in ospedale, non ha potuto accedere: le catene e la chiusura alla circolazione hanno rallentato di molto i soccorsi, per cui il suo cuore generoso ha cessato di battere senza che si potesse fare tutto il possibile per salvarlo. Forse era questo il destino di un uomo che era vissuto libero, fiero dei suoi ideali, lontano dai compromessi e dalle logiche clientelari, orgoglioso della sua famiglia così come lo era della sua arte e del suo lavoro, che negli anni giovanili lo avevano portato in giro per l’Italia con le grandi compagnie, con Totò, Anna Magnani, Peppino De Filippo.
Fino a poco tempo prima aveva avuto un ricovero in Ospedale, Ciccetto, e con Attilio parlava di TERMINAL, che leggeva volentieri, anzi, ne aspettava con ansia le uscite, per ritrovarsi nel nostro gruppo di eterni goliardi e per gioire del nostro modo di fare e di dire, senza freni e con ironia. Ad Attilio aveva mostrato con entusiasmo una tessera del MSI, del 1947. Era poco più che un ragazzo, quando l’aveva presa, come ragazzi erano quelli che, come lui, sono rimasti fedeli per una vita a quell’ideale che non hanno mai più tradito. Perchè apparteneva ad un’altra generazione, Ciccetto. Leale, onesto, buono e generoso, fino all’ultimo. Per lui avevamo programmato una premiazione speciale, tra qualche mese: non ci è stato possibile farlo salire sul palcoscenico, perchè è andato via prima, schivando gli applausi, come era solito fare. Quel 19 settembre Ciccetto è partito per l’ultima tournee, molto più lunga delle precedenti. Non ci saranno scenografie da allestire, ma vecchi amici da incontrare, in quel teatro nel quale non c’è alcun bisogno di provare per recitare, perchè ognuno sa la sua parte, su un palcoscenico dove possono esibirsi solo quelli che devono continuare a vivere, in eterno, e ricevere gli applausi di un numero sempre crescente di spettatori, e dove c’è un solo grande regista, che ha pensato bene di doverlo scritturare, per l’ultimo ruolo… Perchè aveva bisogno anche di lui, del nostro caro Ciccetto.
Ecco, adesso sappiamo dov’è andato Ciccetto Lampone, quel 19 settembre! …
(nella foto di Giuseppe Cannistra, Ciccetto assieme alla moglie e ai figli)
La famiglia Lampone ringrazia Terminal per le sincere e affettuose parole nel ricordo a tutti caro di Ciccetto Lampone .