ANCHE SE QUESTA VITTORIA RESTITUISCE IL SORRISO AGLI SPORTIVI, NON BASTA A SPAZZARE VIA LE POLEMICHE PER UNA GARA SVOLTA SU UN PERCORSO PRIVO DEI REQUISITI DI SICUREZZA. AUGURI AL VINCITORE, MA PER IL FUTURO, CHE SI MIGLIORI L’ORGANIZZAZIONE…
NEMO PROPHETA IN PATRIA, ma questa volta l’espressione evangelica non vale. E così, dopo due piazzamenti sul gradino più basso del podio, per due anni consecutivi, questa volta Antonio Ruvolo, ciclista milazzese con le caratteristiche da scalatore, riesce a fare suo il Circuito Milazzese della Festa di Santo Stefano, disputato in notturna. Un circuito che in passato è stato vinto da nomi prestigiosi del ciclismo, anche nazionale, ma che da un paio d’anni è costretto a dover subire contestazioni e defezioni, proprio perchè non si riesce a dargli quella sicurezza che anche noi, su questo giornale, abbiamo fatto rilevare, e che penalizza pesantemente sia la corsa che una tradizione legata alla Festa del Santo Patrono. In mezzo a questa contestazione, levatasi un po’ da tutte le parti, e in mezzo alle accuse mosse agli organizzatori e all’amministrazione, colpevoli i primi per la scarsa professionalità ad allestire un circuito secondo i crismi della sicurezza, la seconda per la solita giustificazione sempre pronta che vorrebbe contemporaneamente dribblare e sorvolare sulla gravita di determinati problemi, l’unica nota positiva per la città di Milazzo viene da questo “profeta” che taglia vittoriosamente il traguardo e pone, per una sera, fine alle polemiche! Una gara condotta, nonostante l’oscurità, sempre a ritmi elevati, e tutto lasciava presagire ad un arrivo in volata, da disputarsi tra i portacolori della Celertrasporti, quelli dell’ASD Paternò e gli altri della Libertas. Infatti il gruppo si mantiene compatto fino a 300 metri dall’arrivo, quando è proprio Ruvolo a scattare, a prendere un vantaggio che si rivela subito incolmabile e che aumenta ad ogni pedalata rabbiosa e decisa. Sotto lo striscione d’arrivo alza le braccia, contento di questa sua impresa che lo riempie d’orgoglio. Al secondo posto, distanziato di pochi secondi, Gianluca Pullano che ha la meglio su Calabrò e su tutto il gruppo. Al vincitore l’onore di iscrivere il suo nome nell’albo d’oro di una deve sicuramente migliorare, principalmente nella gestione organizzativa.
Sarebbe a questo punto opportuno ricordare, così come abbiamo scritto prima, che a Milazzo e nello specifico per la Festa di Santo Stefano c’è una tradizione ciclistica che ha onorato lo sport negli anni passati. E nessuno improvvisando organizzazioni e mettendo a rischio l’incolumità di corridori e spettatori può permettersi il lusso di farci dedicare le prime pagine dei giornali per episodi poco piacevoli… Speriamo che il monito serva a qualcosa, e che l’esperienza possa aiutare chi ama lo sport e non le avventure… al buio!