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Oriana intervistò molte donne famose.
Donne potenti come Golda Meir e Indira Gandhi, ma anche attrici, cantanti star di Hollywood, icone della moda. Tra queste incontrò Coco Chanel, ma non fu un’intervista perché la grande Coco dal carattere particolare non le fece aprire bocca.
Oriana racconta con dovizia di particolari quel momento, ricavandone un articolo sensazionale e divertente. Ecco un piccolo stralcio:
“La couture non è una filosofia come dicono i miei colleghi che recitano il ruolo di geni. Non è nemmeno un’arte. La couture è mestiere. Io non sono un genio, non sono un’artista, sono soltanto una piccola sarta, una petite couturière. Io faccio i vestiti che si portano, con le spalle al posto delle spalle, la vita al posto della vita, le tasche al posto delle tasche. Quando lo capiranno, i miei geniali colleghi, che le maniche servono per infilarci le braccia, le tasche per infilarci le mani, i bottoni per abbottonare e le cinture per stringere?”
Si gettò nuovamente sopra il divano, agguantò con furia, quasi strappandolo, il suo giacchino di jersey.
“La vede questa tasca? Loro sono capaci di metterla sopra il sedere. Per Giove, che ne fate di una tasca sopra il sedere? I loro vestiti sono opere di architetti, di scultori, di pittori, di decoratori, non di sarti. Possono indossarli le mannequin, quelle creature androgine, disumanizzate, che essi inventarono per esaltare la loro falsa virilità.
Non possono indossarli le donne normali, perché diventano ridicole. Ma i miei colleghi “vogliono ” farle apparire ridicole. E sapete perché? Silenzio. Non mi interrompa.
Perché odiano le donne. Perché non hanno mai desiderato né amato una donna.”
Disse le ultime frasi scandendo bene le sillabe, con gli occhi che le fiammeggiavano, il braccio destro puntato in avanti in un gesto di accusa. Poi chinò la testa, sopraffatta dall’ira…
Mena Barucco
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