CENTO ANNI! Tutti all’insegna dell’eleganza e nel solco di una tradizione! E per festeggiare alla grande la ricorrenza del centenario, è stato anche organizzato un evento, per le ore 19 di domenica 28 maggio, per presentare la collezione uomo/donna primavera – estate 2023, al n. 15 del Lungomare, sede del negozio.
La vecchia sartoria Codraro, quella della marina Garibaldi: così la ricordo io che la conosco da 68 anni, era stata attivata nel 1923 da don Ciccio Codraro, riferimento di tanti milazzesi, e non solo, per lunghissimi anni. In quello stanzone della marina, poco prima della salita di San Francesco, era il sole il primo gradito ospite quando si iniziava a lavorare. Tutti al loro posto, intenti ad imbastire e cucire le stoffe che, modellate e tagliate su un bancone in legno, prendevano forma prima di diventare eleganti abiti. Alla macchina da cucire, così come nella foto dei primi anni 50, c’era lui, il signor Codraro, don Ciccio. Sulle sedie, un numero imprecisato di lavoranti, maschi e femmine, che ricordo nei volti ma non nei nomi, e sono in grado di riconoscere ancora oggi.
La sartoria fu gestita successivamente dal figlio Santino, giovane intraprendente destinato a ripercorrerne le orme paterne. Si era formato, grazie al contatto del fratello Nino, a Torino, alla scuola di taglio il cui maestro era un milazzese, Trio, originario di Santo Pietro, zio del compianto geom. Franco, ex assessore comunale, e papà di Maria Vittoria, campionessa italiana di salto in lungo negli anni 60.
Da allora il tempo si è fermato. I ricordi sembrano essersi cristallizzati a quegli anni lontani, come se non volessimo mai staccarci da loro. Eppure di anni ne sono passati, e tanti! Sono cambiati i gusti, le mode, gli stili, le esigenze! Sono cambiate le sedi della vecchia sartoria, da qualche decennio: oggi CODRARO occupa il piano terra ed il primo piano del Palazzo Marullo, all’inizio del Lungomare Garibaldi.
Con la sede, è cambiata persino l’intestazione, che ha conservato la denominazione di CODRARO, seguita dall’anno di nascita, 1923, e da ATELIER. Nel frattempo era nata la busta, con il marchio rosso su fondo bianco: proprio quella che ho utilizzato per anni, ogni domenica, per custodire i miei dischi, 45 giri o ellepì, trasportati da casa alla radio per il consueto programma settimanale! Una busta “sponsorizzata” per una trasmissione che aveva un numero elevato di ascoltatori, anticipando, d’accordo con Santino Codraro, l’era degli sponsor!
Avevo conosciuto Santino in quella sartoria della Marina, quando mi recai appena arrivato a Milazzo. Avevo solo sei anni, i miei genitori volevano per me un vestitino, giacca e pantaloncini corti, proprio come si usava in quegli anni. Mi sentii importante quando mi furono prese le misure e riportate su un quaderno. Misure che cambiavano da un anno all’altro, perchè crescevo! Poi fu la volta di decidere: basta con i pantaloni corti, era l’ora di scegliere i pantaloni lunghi. Ero arrivato a 14 anni, e Santino incoraggiò la scelta che trovò d’accordo i miei genitori. E così, ogni anno, un nuovo vestito, con Santino che consigliava la stoffa, il modello della giacca, che all’epoca era con gli spacchetti laterali (due o semplicemente uno, o addirittura nessuno), o il doppio petto, o i tre o i quattro bottoni davanti, ed il pantalone che terminava a zampa di elefante o con un risvolto che appoggiava sopra le scarpe.
Fin quando arrivò il momento di andare da solo, accettare i consigli di Santino, del quale mi fidavo ciecamente, eludendo la sorveglianza di papà e mamma, ai quali era demandato esclusivamente il compito di pagare!
Oggi il marchio CODRARO 1923 ATELIER è completato da UOMO – DONNA, ad indicare l’ennesima trasformazione, per l’esigenza di adeguarsi ai tempi, ponendo al primo posto l’eleganza, la signorilità, la raffinatezza. Nel frattempo, sono giunti anche i prestigiosi riconoscimenti provenienti da enti, organismi, associazioni: nella foto a colori, Santino Codraro riceve nel 2013 il PREMIO TEATRO 71, ideato dal barone Vincenzo Messina, dalle mani del dott. Bonfiglio, direttore della Dogana di Milazzo, come attestazione per la professionalità e l’eleganza.
Cambiano i tempi, cambiano le mode, cambiano i gusti, ed anche CODRARO cambia. Normale, direte voi: in cento anni si fanno tantissimi cambiamenti, al punto da diventare irriconoscibili. E vorrei aggiungere: non siamo più quelli di ieri, ma siamo sempre gli stessi! E’ un nuovo slogan, magari da aggiungere su una busta? Chissà!
La potrei sempre utilizzare per custodire i vecchi 45 o i 33 giri, per andare in radio per il consueto programma settimanale… Non si sa mai.
Auguri, Codraro… A Santino, al papà, alla mamma, alla sorella, a tutti quelli che hanno reso grande questa azienda, e oggi alle figlie alle quali spetta il compito di portare avanti un marchio prestigioso, e di festeggiare tanti altri anniversari, all’insegna dell’eleganza, delle innovazioni, assieme ad una sempre crescente clientela.
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