COMMENTO AL VANGELO DI DOMENICA 4 FEBBRAIO 2024 (Mc.1,29-39)
Quando leggiamo un qualsiasi brano del Vangelo è necessario tenere in considerazione il messaggio teologico, la parola del Signore, che l’Evangelista vuole trasmetterci. Gesù si reca a casa di Andrea e Simone e la suocera di quest’ultimo, giace a letto con la febbre. Quando nel Vangelo incontriamo un personaggio anonimo, significa che è rappresentativo di un’intera categoria. Al tempo di Gesù le donne contavano meno di niente, e se erano malate, venivano considerate impure quindi emarginabili. “La donna” è in situazione di prostrazione – impotenza e la febbre le impedisce il servizio. La caratteristica di quelli che seguono Gesù è proprio l’attività di servizio che comporta assunzione di responsabilità, capacità decisionale e libertà. Gesù guarisce “la donna” dalla febbre cioè dalla sua condizione di subordinazione e l’abilita al servizio-sequela. In altri termini Gesù toglie tutte le emarginazioni e le condizioni di inferiorità restituendo valore, autonomia e dignità. Gesù comunica ad ogni individuo la sua stessa capacità d’amore che si concretizza nel servizio perché, per realizzare una società a dimensione umana, ha bisogno della collaborazione fattiva e responsabile di tutti. Questo episodio è situato nel giorno sacro del sabato (Shabbat) in cui, secondo le leggi degli Scribi, era proibito fare 1521 azioni tra cui accudire gli ammalati. Gesù trasgredisce il riposo sabbatico e cura quando era proibito perché non ammette distinzione tra tempo sacro e tempo profano, tra cibo puro e impuro, tra persone pure e impure, tra meritevoli e non meritevoli. (Cfr. Mc. 7,19 e par.) Il Signore ritiene che i bisogni della persona sono al di sopra di qualsiasi selezione legalistica. Però la comprensione di questo messaggio da parte del popolo, ha bisogno di tempo per essere accolto. Infatti gli Israeliti sono ancora legati alla tradizione degli Scribi e aspettano la fine del riposo sabbatico (il giorno successivo iniziava alla sera del giorno presente), per portare tutti quelli che stavano male e chiedere di guarirli. Gesù scaccia i demoni cioè le ideologie di sopraffazione, discriminazione e scarto degli uomini sulle donne, dei potenti sui deboli, dei puri sugli impuri, dei perfettini sui peccatori… L’intento di Gesù è quello di eliminare ogni forma di ostacolo alla promozione umana sia di origine sociale che fisica teso al benessere integrale della persona e della collettività. Ciò nonostante vi è una latente incomprensione della sua persona perché i demoni vogliono identificarlo nel Messia della tradizione cioè un uomo di potere (vedi commento 28/01/24). Ebbene, Gesù rifiuta questa identità e “…impediva ai demoni di parlare(..) si ritirò in un luogo deserto a pregare”. Il deserto è simbolo di incomprensione e Gesù prega affinché la novità del suo messaggio possa trovare “terreno fertile”. MARIELLA RAPPAZZO
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