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COMMERCIO, IN ARRIVO IL COLPO DI GRAZIA!

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LA COLPA E’ DI LEGGI BALORDE CHE MIRANO A FAVORIRE I CENTRI COMMERCIALI E LE GRANDI SUPERFICI DI VENDITA, A DANNO DEI PICCOLI NEGOZIANTI… E POI RICORDANO LA GIORNATA DELLA LEGALITA’… 

In contrada Masseria, a fianco a Parco Corolla, le ruspe lavorano senza sosta perchè c’è un grande marchio che preme e prepara la sua apertura. Anche se siamo in un altro comune, San Filippo del Mela, questa ditta pescherà sempre sullo stesso bacino d’utenza, ed è prevedibile che la clientela verrà sottratta a chi si serve presso altri grossi centri, che saranno costretti (lo diciamo escludendo il condizionale!) a ridurre il personale. Con grave danno per l’economia e per le famiglie che dalla sera alla mattina si troveranno senza lavoro.

Ma cosa importa? In base a questa legge si stabiliscono, per iscritto, le regole di sopravvivenza.

La Sicilia ha voluto più di ogni altra regione d’Italia la nascita di certe attività create appositamente per rastrellare denaro e portarlo fuori dalla zona in cui queste operano. Politici poco accorti (non aggiungiamo altro…) che favoriscono i grandi marchi, le grandi catene di distribuzione, e non prestano attenzione alla crisi che la loro nascita provoca nei piccoli esercizi commerciali, quelli tradizionali! In attesa che questi giganti mettano le radici dalle nostre parti, anche se alle porte di Milazzo, sostituendosi alle attività produttive secondarie che per decenni hanno dato lavoro e garantito ricchezza per l’economia (e per secondario intendiamo l’industria e l’edilizia), anche la nostra città sta per assistere alla nascita di un megastore (si chiamano così i grandi magazzini), che assesterà un colpo decisivo alle aziende locali. Sarà gestito da commercianti cinesi, e nascerà quanto prima in via De Gasperi, nell’area dismessa della vecchia stazione ferroviaria, nei magazzini che furono della ditta Saccà. Il settore sarà quello dell’abbigliamento, e la superficie di vendita dovrebbe essere pari a molte centinaia di metri quadrati. Merce di produzione cinese, ovviamente; in regime di libera concorrenza con chi ancora sopravvive dei pochi capi che riesce a vendere giornalmente, fabbricati in Italia a prezzi tenuti rigorosamente bassi, a danno della mano d’opera nazionale (pagata, anzi sfruttata, perchè a questo ci ha portato la globalizzazione); ma anche di certi capi venduti in negozi dalle enormi superfici di vendita, con un marchio abbastanza conosciuto, ma confezionati all’estero! Quindi, essendo la provenienza sempre la stessa (Estremo Oriente) è assai probabile che in un momento di grave crisi che attanaglia l’Italia (ma anche la nostra città…) venga preferito l’acquisto a due passi dal centro cittadino, da raggiungere comodamente a piedi, senza la preoccupazione di un parcheggio. Che, per inciso, ne sono stati realizzati a iosa, perchè gli spazi ci sono! Mentre loro, i commercianti tradizionali, quelli che vengono tartassati perchè le loro attività sorgono nel centro urbano, saranno costretti ancora una volta a subire lo smacco di una legge balorda, di una classe politica miope, di scelte sbagliate nei confronti delle quali l’ente locale non può fare assolutamente nulla, se non accertare che tutte le norme siano rispettate! Anche questa è la SICILIA che domani, 23 maggio, ricorderà la strage di Capaci, la morte di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo, degli uomini della scorta, e verserà qualche lacrima di coccodrillo trincerandosi dietro la legalità…

Ma decretare la morte delle piccole aziende è legalità?  

Commenti

1 Commento

  1. Anche questa è Sicilia….prostituzione per fame…..molti moralisti o pseudo siciliani di accatto si incazzeranno per queste parole ma, come al solito, le chiacchiere stanno a zero, anzi sottozero, e i fatti vincono. Commercio di basso livello, di massa e piccole attività che han fatto la fortuna generale dell’economia italiana e siciliana (così ci sentiamo un pochino italiani anche noi), sparisce; con (utilizzando il titolo di un famoso film di diversi anni fa) “urla nel silenzio”. Abbiamo fatto tutto per arrivare a questo. Votato incompetenti che si son fatti scudo della carica per infilarci a forza pillole di modernità (non dico dove), senza valorizzare il nostro bagaglio culturale; abbiamo dato spazio, per via di una perenne forma di assistenzialismo, al commercio di basso livello. Pensando che la qualità avrebbe vinto. Solo che ci siam ritrovati sempre a dover scegliere, decidere: o il lavoro o la coerenza e il coraggio delle scelte. Non siamo, modernamente parlando, un popolo leone, ma pecora. Non abbiamo nulla che ci leghi ai siciliani del passato:orgoglio, forza e capacità di soffrire. Ormai siamo molli come ricotta al sole e facciamo la voce grossa per spaventare gli altri, quando siamo meno forti di quelli che crediamo. Ci siamo venduti l’anima per un piatto di lenticchie e ci siamo convinti di esserci difesi a caro prezzo…palle! Siamo delle pecore che belano, in giro per questa terra che ha passato glorioso e presente da vigliacchi….del futuro non saprei. Queste attività danno lavoro a molti ragazzi, ed è l’unica nota positiva; ma per il resto, buio….buio totale di chi pensa di essere chissà cosa, e si scopre meno, molto meno di quello che pensa. La Sicilia è sempre stata terra di conquista, ma ogni passaggio ha lasciato traccia, che si è cementata nel nostro DNA, questi ultimi 40 anni, hanno lasciato solo macerie. Invasioni pacifiche, subdole e per questo velenose come poche. Abbiamo pensato di guidare il futuro ed invece ci siam ritrovati governati. Avanti con queste invasioni barbariche della globalizzazione; e mandiamo a farsi fottere le nostre peculiarità. Esiste una forma di schiavismo che è la peggiore, quella più perniciosa. Quella senza speranza e voglia di ribellarsi, ed è quella che permea questa generazione di politici ed affaristi che, sapendo come siam ridotti, anziché darci una mano a rialzarci, decide di seppellirci, seppellendo con noi la storia e la cultura. Altro centro commerciale, altro giro. P.s. che in tutto questo ci sia un giro di soldi che riguarda pochi è sottinteso. A noi le briciole…..come sempre. Dormite siciliani, dormite!

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