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CON I SUOI 105 ANNI, LA SIGNORA BASILE E’ LA NONNINA DI MILAZZO

Su TERMINAL cartaceo, nel mese di giugno 2009, le nostre Valentina Mancuso e Lidia Trio hanno intervistato don CARMELO CERNUTO, che il 13 di quel mese festeggiava il suo centesimo compleanno. Accolse le nostre collaboratrici nella sua luminosa casa, in via XX Luglio, proprio sopra l’officina elettrauto di Pino Briglia, suo genero, insieme alla moglie e alla loro unica figlia, Maria Concetta, mostrandosi ben disposto all’intervista. Mostrò le foto incorniciate, appese alle pareti e in bella mostra sul tavolo d’ingresso, spiegando che erano “… le foto di tre generazioni: i miei nipoti e i miei pronipoti”, con un guizzo di fierezza.

Si era sposato nel 1942, ed è proprio lui a dare le notizie della sua vita accennando anche alla moglie: “Mia moglie la conobbi in casa: lei veniva alla “maistra” da mia sorella che era sarta. Un giorno “ce ne fujemmu“ in bicicletta, perdendo anche il campanello!”

Era una miniera di ricordi don Carmelo, il quale sembrava giustificarsi per il mezzo con cui aveva dato vita alla “fuitina”: “All’epoca questo c’era! Altro che!”. Ma il suo sguardo non si staccava dalla compagna della sua vita, che guardava con tenerezza!

“Era una Milazzo diversa, disse don Carmelo, c’era la campagna intorno, non esistevano le case e le strade che ci sono oggi. La mia famiglia ed io vivevamo in vico Migliavacca. C’era una bella fontana e i mercanti facevano abbeverare i loro cavalli. All’angolo, don Mariano vendeva la lana e le olive salate che esportava in tutta la Sicilia;  esisteva la bottega del fabbro ferraio e poi il ricovero per la gente durante i bombardamenti, ma quello venne distrutto subito dopo la 2° guerra mondiale”.

Mostrò con orgoglio la pergamena e la medaglia incorniciate.“La Marina Militare me le consegnò nel ‘36 in onore delle operazioni belliche in Africa. Partecipai anche alla guerra in Grecia e molti anni dopo fui persino miliziano in motocicletta. Nel controllo del territorio arrivai fino a Vittoria!”. E continuava: “Ho fatto molti lavori: sono stato commerciante con i miei cognati, operaio in una segheria e alla cava del Tono, cuoco per una mensa e contadino nei campi, ma il mio primo lavoro fu al Mulino, proprio qui dietro. Lo stabilimento era grande quanto tutto il quartiere e gli operai che arrivavano con il treno, percorrevano il ponticello ed entravano nel Mulino. Prima qui intorno era tutto diverso.”

Ricordava tutto don Carmelo CERNUTO: parlava di una Milazzo diversa, specie nella via XX Luglio, nella Via De Gasperi, nella zona del porto. Il suo racconto era sereno, pacato. I suoi ricordi emergevano spontaneamente; passava da un argomento all’altro. Parlava della sua passione per la natura e gli animali, per il mare e la pesca che ha condiviso con la figlia sin da quando era piccola; di un tempo passato, fatto di serenate intonate sotto le finestre dell’innamorata, di padri gelosi che minacciavano con il fucile, di orgoglio, di coraggio, di onore, di rispetto e di semplicità. Aggiungeva però che si manteneva sempre in movimento.”Mangio poco, tengo la mente allenata e mi dedico ai miei passatempi, coccolato e curato dalla mia compagna di una vita”

Continuava a mostrarsi tenero con la moglie, chiamandola “compagna di una vita”, alla quale dedicò un’antica canzone d’amore. Amava il canto, don Carmelo, e aveva conservato la voce intonata dei suoi anni migliori.

Aveva vissuto il giorno più bello della sua vita il 13 giugno 2009, a Villa Cuciti, in una festa a sorpresa. Erano lì ad attenderlo 70 persone, fra parenti ed amici, quando era arrivato, con la moglie, la figlia e i nipoti. E lì aveva tagliato la torta dei cento anni: dei suoi cento anni!

C’era anche il Sindaco del tempo a festeggiare CARMELO CERNUTO, per testimoniare l’affetto di tutti i concittadini, che non deve mancare in certe situazioni. Poi, la canzone, “Vivere”. Già, “Vivere, senza malinconia…”: un inno alla vita. L’aveva cantata lui, il vecchio don Carmelo. “Vivere, … perché la vita è bella – e voglio viverla sempre più!”. Con un sorriso affettuoso per la moglie, la figlia, e poi per Pino, Francesco, Loredana, e tutti gli altri. Un concentrato di amore, di affetto, di generosità, il nostro don Carmelo Cernuto. Un esempio per tutti.

Alcuni anni dopo, all’età di 104 anni, don Carmelo se ne andava: oggi di anni ne avrebbe avuti tanti, ma da lassù ha assistito alla festa della moglie, quella che andava a cucire da sua sorella. Quella con la quale aveva fatto la fuitina con la bicicletta! Ci sembra di vederlo e dirci, con un sorriso, che una volta c’erano quelle!

La moglie GIUSEPPINA BASILE (che vediamo sorridente in una foto con la nipote Loredana), ha festeggiato 105 anni: è del 1920, e con lei c’erano la figlia (vedova di Pino Briglia), i nipoti, i pronipoti. C’era anche il Sindaco, che ha portato gli auguri dei milazzesi alla signora Basile. Non ha mai lasciato quella casa, nella quale ci sono i ricordi di una vita, e come il marito ricorda anche lei  gli aneddoti e le vicende del suo tempo.

Auguri di cuore, signora CERNUTO… Don CARMELO veglia sempre su di lei!

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