QUINDI, SE QUALCUNO DOVESSE SENTIRSI IMPROVVISAMENTE MALE, E SOLO UN DEFIBRILLATORE POTREBBE SALVARGLI LA VITA… L’UNICA COSA CHE RIMANE DA FARE E’ CONSTATARE, ALL’ARRIVO DELL’AMBULANZA, PER QUANTO VELOCE POSSA CORRERE, IL DECESSO!
Prendo spunto da una discussione, botta e risposta, letta su Facebook, fra due amici che commentavano un rapido intervento che è valso a salvare una vita umana, per proporre ai lettori di questo Vostro giornale l’assoluta impassibilità della politica o di chi dovrebbe tutelare i cittadini, anche in situazioni di emergenza, nei confronti di uno strumento che in tante altre città viene fornito non solo negli impianti sportivi, ma anche nei pressi delle farmacie, delle scuole, degli uffici pubblici e privati. Per correttezza, avendo estrapolato la discussione su Facebook e nonostante sia pubblica, preferisco oscurare i nomi dei due interlocutori. Ma potrebbero essere due persone normalissime ad affrontare un problema che in tanti disattendono ma reclamano, ad alta voce, quando la necessità di avere uno strumento salvavita dovrebbe rendersi indispensabile per tutelare la salute dei propri cari.
Y YY: Caro XXX purtroppo a distanza di tre anni dal suo nobile gesto e di due anni del progetto europeo VIva sulla Rianimazione cardiopolmonare il centro di Milazzo continua ad essere privo dei Defibrillatori e di personale formato per l’utilizzo, a fronte dell’autoambulanza del 118 delocalizzata a San Filippo del Mela.
Tutta l’amministrazione è già impegnata per l’organizzazione di sagre e sagrette che tanto riscontro hanno nel popolo.
D’altra parte ricordo ancora un cantarano della politica milazzese definire il nostro progetto come un modo per vendere e lucrare sui defibrillatori.
Il risultato: gli anni successivi non abbiamo più organizzato a Milazzo l’evento europeo e questo anno credo si farà nella vicina Barcellona.