Ogni giorno ne viene fuori una. Se lo fanno per confondere le idee, o per offrire qualcosa di nuovo alla città, non lo sappiamo. Sappiamo solo che attorno alle proposte il dibattito che si deve accendere anima solo pochi interventi sui social, unica fonte che permette a chi la pensa in un modo o in modo contrario di confrontarsi. Ma poi chi deve tenerne conto non si cura di loro, diremmo parafrasando l’Alighieri, “ma guarda e passa”, nel senso che ha già deciso.
Pensiamo di smantellare piazza MARCONI (la vecchia piazza Stazione) sorta in anni lontani ed abbellita da chi aveva sicuramente più talento rispetto a ciò che oggi passa il convento, per offrire un biglietto da visita a chi arrivava a Milazzo; in mancanza della stazione ferroviaria, sommersa da rovi e promesse mai mantenute, a che serve una piazza che ha esaurito il suo compito?
A che serve, aggiungiamo noi, tenere in piedi un Teatro TRIFILETTI nel quale non si riescono a sistemare le poltroncine scomodissime e tutto il resto? Non si possono ospitare le compagnie teatrali, gli spettatori si lamentano, anzi non assistono nemmeno agli spettacoli che da anni non si fanno (e non certo per il COVID). Insomma, non ce ne facciamo nulla! Buttiamolo giù!
E la chiesa del SS Salvatore, del Borgo? E’ chiusa da decenni anche se sono stati spesi milioni del tempo. Perchè non abbatterla e costruire qualcosa di diverso? Magari una discoteca, e nella vecchia chiesa di San Gaetano un ristorante, una pizzeria, un luogo di svago per i ragazzi! L’idea è buona, attendiamo solo chi voglia assicurarsi l’appalto e la gestione: non possiamo lasciare tutto a Parco Corolla!
E il mattatoio comunale? Proprio il macello, quello di via Regis. Buttiamolo giù! Un bel palazzone con vista mare, in una strada nella quale non è stata mai regolamentata la sosta ed il traffico ancora si svolge nei due sensi; e che si affaccia sul mare! Vendendo gli immobili a non meno di 5 mila euro a metro quadrato, sapete quanto incasserebbe il comune? E mentre ci troviamo, buttiamo giù anche il mattatoio comunale costruito a Botteghelle visto che non è entrato mai in funzione e attorno ad esso c’è solo degrado e desolazione! Qualcosa da fare lo troveremo!
E della nuova stazione ferroviaria, diventata vecchia anche se ha solo trent’anni di vita, che ne facciamo? Non è mai riuscita a decollare, non è servita efficacemente da autobus, da collegamenti che non siano quelli dei taxi, contestati da tutti i viaggiatori che preferiscono percorrere la strada a piedi per arrivare nel porto! Ed il discorso si ripete da quando è nata; è nel degrado assoluto, e tutto attorno è abbandono! Via, demoliamola, non c’è tempo da perdere!
Amici, scherzi a parte, crediamo che l’avvocato MICIO SIBILLA da qualche giorno si stia rivoltando nella tomba, dopo avere ascoltato l’ennesima proposta oscena che prende di mira quella che fu la sua creatura! In una città che vuole cancellare i ricordi di un passato glorioso, e il CIRCOLO DIANA lo è stato, pensare di distruggere (dopo che non si è saputo conservare e restaurare) quel che resta di un gioiello che altri politici, nel corso degli anni, avevano concepito e realizzato, suona come una provocazione. E vogliamo credere che di provocazione si tratti! Conoscendo benissimo Pippo Doddo, unico a chiedere qualcosa di concreto per la sua e la nostra città, e ci riferiamo alla restituzione del porto severamente vietato ai milazzesi, siamo certi che la sua proposta sia solo una provocazione, fatta per accendere i riflettori su un monumento storico: tale infatti andrebbe considerato il Circolo Diana, e meriterebbe rispetto oltre che un progetto di rivalutazione.
Certamente sarebbe provocatorio e fuori luogo anche parlare di tornare al tiro al piattello rimettendo in piedi il vecchio impianto. Ma un’area che si affaccia sul mare, con una tribuna coperta che ospitava 800 spettatori, non potrebbe essere adibita ad arena? E gli ottocento posti non potrebbero aumentare fino a tremila e più, a corredo di un teatro? Con le moderne coperture, potrebbe essere utilizzato in ogni stagione, così come si è fatto per decenni con il Paladiana, che ha ospitato mostre, concorsi, sfilate, spettacoli, esposizioni ad alto livello, raduni, congressi… Sempre meglio che buttarlo giù, non credete? A meno che non vogliamo rinunciare a tutto quel che di buono offriva questa città…
All’amico Pippo Doddo suggeriamo di sposare questa proposta, che troverebbe altri sostenitori, e di insistere con l’altra: la realizzazione della scalinata che dal Lungomare sale fino a San Francesco. Era il sogno di Fogliani! Molti non lo ricordano, anzi non lo sanno neppure. E quella non era una provocazione, così come non è stata una provocazione la realizzazione di altre opere gradite ed apprezzate dai milazzesi. Non avrebbe voluto la raffineria, ma è stato contestato. Oggi i fatti gli danno ragione.
Commenti