E’ iniziato a Palermo il corso intensivo di formazione il giorno 10/8/2015 alle ore 9,00 presso l’IPSSAR “P. Piazza”, corso dei Mille n. 181 – Palermo (zona stazione centrale) e si concluderà giorno 20/8/2015. Il corso si svolgerà dalle ore 9,00 alle ore 18,30. Solamente giorno 14 agosto 2015, per motivi organizzativi, la sede del corso sarà ITT “Marco Polo”, Via Ugo La Malfa n. 113 – Palermo. Il corso concorso è stato indetto dalla Direzione Regionale della Sicilia per i ricorrenti che, non avendo superato il concorso ordinario del 2004 e del 2006 hanno presentato ricorso ed hanno nel corso di questi anni conseguito delle sentenze favorevoli da parte della magistratura, che ha operato con lentezza esasperante se non con palesi contraddizioni nei vari gradi di giudizio. Ma si tratta di una interpretazione della legge che in Sicilia è in distonia con quanto si sta facendo nelle altre regioni.
La procedura del corso-concorso di sanatoria infatti è stata inserita nella legge 107 per tutelare quei dirigenti scolastici della Lombardia e della Toscana, già nominati e contrattualizzati da alcuni anni, che rischiavano senza loro colpa di trovarsi senza presidenza scalzati da pronunciamenti tardivi della magistratura; cioè è stata utilizzata per chi era già dirigente ed aveva vinto il concorso superando tutte le prove ed era necessario dopo tre anni di servizio da presidi, dare regolarità alla nomina di dirigente.
Nell’elenco degli attuali 153 docenti ammessi al corso di sanatoria in Sicilia nessuno è mai stato dirigente scolastico perché nessuno di questi 153 ha superato le prove concorsuali; ci sono alcuni che non solo non hanno superato la prova scritta, ma dalla correzione e rifacimento della suddetta prova, sono stati ancora una volta bocciati.
Alcuni hanno partecipato alla selezione del successivo concorso e non sono stati neanche ammessi agli orali e qualcuno per giunta, ammesso agli orari è stato persino bocciato al colloquio.
Ora, tutti costoro, figurano come corsisti di un corso-sanatoria e alcuni di essi si sentono già “dirigenti”, sognando la sede di servizio per il prossimo primo settembre.
Dovevano essere in Sicilia 70 i partecipanti, secondo i dati del primo e originario gruppo di ricorrenti, e, nel tempo, mentre alcuni si sono stancati a seguire le lungaggini del ricorso che ha comportato non poche spese di avvocati, viaggi a Roma e a Palermo, ed altri nel frattempo sono stati collocati a riposo per età e servizio, pare che adesso risultano premiati i “perseveranti”. E’ vero che “audaces fortuna iuvat”, ma è anche vero che occorre dimostrare l’audacia e la competenza di dirigere una scuola.
Alcuni di essi con impegno hanno svolto in questi dieci anni funzioni di vice presidenza e di collaborazione alla scuola, altri, invece, si sono chiusi in classe ed ora di punta in bianco, con 80 ore di corso ed una prova scritta diventeranno “dirigenti”, ope legis, pur non avendo superato un regolare concorso. Sembra proprio di trovarci di fronte all’ennesima vergogna siciliana! Neanche Pirandello avrebbe immaginato ed ideato una simile novella.
E che dire di quanti hanno inveito contro i “colleghi” dirigenti, che hanno avuto la “fortuna” di vincere il concorso ed essere giudicati idonei dalla commissione di esame, mentre il loro tema non è stato ritenuto idoneo?
Lo spirito del comma 87 e seguenti della Legge 107/2015 sulla “Buona scuola” da tanti di loro contestata, era quello di chiudere i ricorsi pendenti nei confronti del Ministero per iniziare con nuove procedure nazionali l’espletamento del concorso per dirigente scolastico, mettendo quasi un pietra sul passato e sulle anomalie dei concorsi regionali.
Ora alcuni si trovano fortunati beneficiari di un provvedimento pensato per la Lombardia, la Toscana, la Liguria, la Campania, dove ancora sono pendenti dei ricorsi di docenti “vincitori” del concorso e non di docenti bocciati alle prove scritte del concorso.
Il manto della Misericordia pare voglia accogliere anche i futuri dirigenti siciliani e anche se i presupposti hanno tutte le caratteristiche di una “sanatoria” o di un”amnistia” nell’anno giubilare, dono di grazia del Governo Renzi; è bene che la commissione che valuterà la prova scritta sia rigorosa e se qualcuno non merita, dimostrando di non possedere la cultura della dirigenza, non è detto che debba essere necessariamente “ammesso al ruolo di dirigente”. Ritorni a fare l’insegnante come ha fatto dal 2004 e che continui a farlo bene.
Anche i presidi incaricati, che hanno svolto la funzione di dirigente, esclusi dal corso, reclamano loro si giustamente, il riconoscimento di servizio prestato ed il beneficio della “grazia” concessa dal Governo Renzi.
I dirigenti che offrono alla Direzione Regionale il servizio delle lezioni durante il corso metteranno a servizio dei “futuri colleghi” la ricchezza della loro esperienza e competenza e si auspica che la commissione di esame venga scelta con criteri di obiettività e giustizia e che faccia un buon lavoro: 153 compiti da correggere entro il 31 agosto. La dirigenza scolastica in Sicilia non può essere utilizzata come una discarica differenziata o come un buco nero che fagocita tutto e il contrario del tutto.
Salvatore Indelicato
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