CONTINUIAMO CON LA RIPROPOSIZIONE DI ALCUNI VOCABOLI SICILIANI, CON UNA SPIEGAZIONE ABBASTANZA ESAURIENTE
”Iammàri” – Deriva dal verbo ”armare”, munire di armi, preparare l’armamentario. Sono due i significati più conosciuti nell’ espressione dialettale siciliana. Il primo significato di ”iammàri” è riconducibile a tutte le attività svolte dai venditori ambulanti, i quali giornalmente allestiscono le bancarelle. Armare nel senso di predisporre la mercanzia in maniera strategica, alla stregua di come si armano gli artiglieri in trincea. L’obiettivo è quello di colpire la clientela, così come lo si facesse con un’arma. È tipica l’espressione ”iammàri ‘a bancarella ‘o miccàtu”. La seconda versione di ”Iammàri”, che merita altrettanto spazio nel dizionario siciliano, è quella riconducibile all’atteggiamento di colui che si avventura in un’incazzatura nei confronti di una o più persone. ”Iammàri ‘na sciarra” starebbe a significare improntare una scena preparata ad arte e quindi trovare una scusa (scaciùni) per iammàre, ossia per fare una sciarra in maniera plateale